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COPIA ELETTRONICA IN FORMATO PDF RISERVATA AD USO CONCORSUALE E/O PERSONALE DELL’AUTORE CONFORME AL DEPOSITO LEGALE DELL’ORIGINALE CARTACEO Le iscrizioni con funzione didascaLico-espLicativa committente, destinatario, contenuto e descrizione deLL’oggetto neLL’instrvmentvm inscriptvm atti deL vi incontro instrvmentA inscriptA aquileia (26-28 marzo 2015) a cura di maurizio Buora e stefano magnani con la collaborazione di: con il sostegno di: 2 centro di anticHitÀ aLtoadriaticHe casa BertoLi - aQviLeia societÀ friuLana di arcHeoLogia a nticHitÀ LtoadriaticHe rivista fondata da mario mirabella roberti e diretta da giuseppe cuscito volume LXXXiii editreg trieste 2016 «antichità altoadriatiche» © centro di antichità altoadriatiche via patriarca poppone 6 - 33053 aquileia (ud) autorizzazione del tribunale di udine n. 318 del 27 ottobre 1973 © editreg di fabio prenc sede operativa: via g. matteotti 8 - 34138 trieste tel./fax ++39 40 362879, e-mail: editreg@libero.it issn 1972-9758 direttore responsabile: giuseppe cuscito comitato scientifico: Fabrizio Bisconti, Jacopo Bonetto, Rajko Bratož, Giovannella Cresci Marrone, Heimo Dolenz, Sauro Gelichi, Francesca Ghedini, Giovanni Gorini, Arnaldo Marcone, Robert Matijašić, Emanuela montagnari Kokelj, gemma sena chiesa. La proprietà letteraria è riservata agli autori dei singoli scritti ed i testi sono stati sottoposti, per l’approvazione, all’esame di referenti e del comitato di redazione. La rivista non assume responsabilità di alcun tipo circa le affermazioni e i giudizi espressi dagli autori. Le immagini di proprietà dello stato italiano sono state pubblicate su concessione del miBact - dipartimento per i Beni culturali e paesaggistici - direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del friuli venezia giulia - soprintendenza archeologia del friuli venezia giulia ed è vietata l’ulteriore riproduzione e duplicazione con ogni mezzo senza l’autorizzazione della soprintendenza. EDITORIALE il centro di Antichità Altoadriatiche da sempre è stato presente e attivo nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio epigrafico aquileise: così, a partire dal Duemila, ha sostenuto la pubblicazione di due guide di alto livello scientifico destinate ad accompagnare i visitatori del museo Archeologico nazionale di Aquileia e del museo paleocristiano di monastero: al primo è dedicato il volume 50° della rivista, curato dal compianto Giovanni Lettich; al secondo il volume 3° della serie “monografie” curato da Giuseppe vergone, sotto la guida di chi scrive. il volume 4° della serie “monografie”, curato da Fulvia mainardis e intitolato iulium carnicum. storia ed epigrafia, costituisce, invece, un esaustivo aggiornamento alle conoscenza epigrafiche della città carnica. il centro ha inoltre avviato una campagna di schedatura e documentazione fotografica del patrimonio epigrafico paleocristiano aquileiese conservato presso i depositi del museo Archeologico nazionale, ancora in larga parte inedito. immediata perciò è stata la decisione di accogliere tra i numeri della rivista gli Atti del “vi incontro instrumenta inscripta” (Aquileia, 26-28 marzo 2015), organizzato da maurizio Buora, stefano magnani e paola ventura. il volume che ne uscito ha confermato la bontà della scelta: contiene 37 relazioni (oltre alla presentazione di Gino Bandelli degli Atti del precedente incontro) distribuite su oltre 580 pagine, ricche di qualità. in questo tempo di crisi (e non solo economica) che attanaglia il nostro mondo “archeologico” l’edizione di un volume così ricco, nato dalla sinergia di enti e istituzioni diversi, rappresenta uno stimolo per continuare sulla strada intrapresa: promuovere Aquileia e il suo patrimonio. prof. giuseppe cuscito Direttore della rivista “Antichità Altoadriatiche” 6 INDICE premessa dell’amb. antonio zanardi Landi (presidente della Fondazione Aquileia) .................................................................................................. nota introduttiva dei curatori ....................................................................... diario dei lavori ............................................................................................ p. » » 11 13 15 » 21 manfred Hainzmann, premessa ................................................................. » 35 marc mayer, consideraciones sobre las diversas funciones de las inscripciones didascálicas o explicativas en el instrumentum inscriptum ...... » 39 simona marcHesini, il rapporto tra committente e destinatario nell’instrumentum inscriptum: la prospettiva del linguista ...................................... » 57 José remesal rodríGuez, sellar para qué? ............................................... » 73 stefania Pesavento mattioli, Anfore vinarie adriatiche bollate con data consolare .................................................................................................. » 91 daniela riGato, manuela monGardi, tituli picti con datazione consolare su anfore vinarie italiche: indagini preliminari .................................. » 101 francesca elisa maritan, nuovi marchi su anfore dagli scavi di Altino . » 131 silvia ciPriano, Anfore Lamboglia 2, Dressel 6A e Dressel 6B dal piazzale della cattedrale di iulia concordia: nuovi dati ...................................... » 145 carla corti, il peso delle anfore. Alcune osservazioni sulle indicazioni didascaliche graffite e le modalità di pesatura ....................................... » 159 Paola cavaliere, danila Piacentini, iscrizioni didascaliche e esplicative nel mondo punico. il progetto scrittura su argilla e ceramica nell’ambito del sacro.................................................................................................... » 177 Presentazione del volume Instrvmenta InscrIpta v Gino Bandelli, presentazione del volume instrumenta inscripta v ........... Gli atti 7 rossana de simone, instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e punici ....................................................................................................... p. 187 francesca oliveri, testimonianze epigrafiche dai mari della sicilia ....... » 205 luiGi veccHio, Un gruppo di ‘pesi da telaio’ iscritti da velia .................... » 227 stefania mazzoccHin, pesi da telaio iscritti da vicenza romana .............. » 249 franco luciani, tomaso luccHelli, pondera exacta ad castoris ............ » 265 maria sutto, i pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del museo Archeologico nazionale di Aquileia ............................................ » 291 marina vavassori, Osservazioni sulla statera del museo Archeologico di Bergamo ................................................................................................... » 315 fulvia mainardis, La collezione di pesi romani del civico museo di storia ed Arte di trieste ..................................................................................... » 327 erGün lafli, maurizio Buora, Un possibile stampo per anfore e altri stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa ..................... » 351 reinHold WedeniG, Angaben zu inhalt und Gewicht auf römerzeitlicher Gefäßkeramik in noricum ....................................................................... » 359 elisa zentilini, iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere artigianale di piazza Arditi d’italia a verona ......................................... » 375 Brunella Portulano, il pane di ermione. segni graffiti di vita quotidiana sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di Desenzano del Garda ................................................................................................. » 385 maurizio Buora, stefano maGnani, Alcune iscrizioni graffite dai depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia ................................... » 393 Paola maGGi, stefano maGnani, Frammenti in terra sigillata da Aquileia recanti bolli e grafiti ............................................................................... » 397 maurizio Buora, stefano maGnani, Una patera cnidia con scena erotica » 411 Giulia Baratta, non solo immagini: didascalie e testi epigrafici nelle serie ceramiche di gaius valerius verdullus con scene di gare circensi e combattimenti gladiatori ......................................................................... p. 425 cristina Girardi, Le raffigurazioni di divinità con didascalia su terra sigillata. Alcune considerazioni ............................................................... » 439 valentina mantovani, ceramiche fini da mensa di età medio imperiale ad Aquileia: la ceramica metallescente di treviri .................................. » 453 silvia Braito, iscrizioni di produzione sulle “Lastre campana”: il caso di annia arescusa ........................................................................................ » 465 maria turcHiano, francesca Giannetti, Le lampade vitree incise di Faragola. committenza, produzione, circolazione e funzione ................ » 479 alfredo BuonoPane, gladiatorum paria con didascalie su instrumentum: alcune considerazioni in margine a un elemento di cerniera bronzea rinvenuto a Bologna ................................................................................ » 497 cHristoPHe scHmidt HeidenreicH, Un cas particulier des inscriptions à fonction explicative et didactique : les inscriptions sur militaria ........... » 511 erGün lafli, maurizio Buora, Ghiande missili iscritte di età ellenistica nella collezione privata di Berna Oğuz di Izmir (Turchia) ..................... » 521 Giulia marsili, iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età tardoantica: tipologie e funzioni ...................................................................... » 529 anGela Borzacconi, faBio PaGano, Oggetti inscritti nella realtà funeraria del Friuli longobardo ......................................................................... » 555 federica scicolone, Objects into verses: visual representations of instrumenta and their poetic Descriptions .............................................. » 563 anGela donati, conclusioni ....................................................................... » 573 norme redazionali .............................................................................................. » 578 9 10 PREMESSA Aquileia è nota a tutti non solo per le testimonianze archeologiche della città romana o per la basilica cristiana, ma anche per lo straordinario patrimonio epigrafico che il suo suolo ha restituito. passeggiando lungo le gallerie del museo, ci si immerge in un’atmosfera suggestiva e le centinaia di iscrizioni che vi sono conservate ci illustrano molteplici aspetti della vita degli antichi abitanti di Aquileia e di quello che essi pensavano di trovare dopo la morte. Accanto a questa scrittura vi sono tuttavia moltissime altre scritture, ben meno monumentali, apposte su diverse categorie di oggetti d’uso, che hanno certamente un valore documentario non inferiore e spesso un’immediatezza e una vivacità incomparabile. il vi incontro sugli instrumenta inscripta, svoltosi ad Aquileia nel 2015, porta un importante contributo in questo settore di studi, mostrando una volta di più come l’utilizzo della scrittura fosse in età romana veramente pervasivo, forse molto più di quanto un profano potrebbe comunemente credere. È dunque con piacere che la Fondazione Aquileia ha aderito all’invito degli organizzatori a sostenere la pubblicazione dei ricchissimi Atti dell’incontro che, attraverso l’allargamento nello spazio e nel tempo dei singoli casi di studi, inseriscono le testimonianze di Aquileia in un contesto ben più ampio e costituiscono un tassello importante per la conoscenza degli usi e costumi degli antichi romani e, in particolare, degli antichi Aquileiesi. amb. antonio zanardi Landi presidente della Fondazione Aquileia cristiano tiussi Direttore della Fondazione Aquileia 11 12 NOTA INTRODUTTIVA DEI CURATORI il presente volume raccoglie gli atti del vi incontro instrumenta inscripta, svoltosi ad Aquileia dal 26 al 28 marzo 2015; esso si pubblica con il determinante sostegno della Fondazione Aquileia, cui va il nostro più sentito ringraziamento. nel corso degli ultimi anni, grazie anche alla serie di colloqui inaugurata a pécs nel 1991, che ha stimolato e rinnovato l’attenzione degli specialisti, il campo di analisi dell’instrumentum inscriptum si è enormemente ampliato e abbraccia quasi tutti i generi che fanno parte della così detta cultura materiale antica, le cui tracce sono sopravvissute ino ai nostri giorni. Mentre in passato è stato indagato in gran parte l’ambito dei marchi di fabbrica – su cui le ricerche continuano e per cui la speciicazione delle aree di commercializzazione e gli eventuali rapporti dei fabbricanti tra loro e con le “élites” dominanti rimangono sempre un terreno privilegiato di studio –, di recente sono stati sviluppati altri settori di ricerca, che mirano ad approfondire, ad esempio, il contesto più propriamente privato, prendendo in considerazione l’ampia gamma di indicazioni di proprietà e di funzionalità che caratterizzano il vasto mondo degli oggetti. Da questa constatazione, proseguendo nella scelta di individuare obiettivi tematici speciici adottata negli ultimi convegni della serie instrumenta inscripta, in una riunione preliminare all’incontro aquileiese si è concordato con manfred Hainzmann di concentrare l’attenzione sulla funzione didascalico-esplicativa delle iscrizioni su instrumentum; ovvero su quei testi, a volte di una essenzialità estrema, il cui scopo era originariamente quello di fornire informazioni circa il committente, il destinatario, il contenuto dell’oggetto stesso o una sua descrizione. L’incontro non ha avuto la pretesa di esaurire uno o più campi di indagine, ma ha inteso proporne alcuni che ultimamente si sono rivelati molto promettenti. tra questi, segnaliamo quello dei pesi da telaio, riconducibile ad aspetti quanto mai privati, connessi da un lato con la lavorazione domestica della lana (lanam fecit...) e dall’altro con i settori della produzione laterizia o ceramica in genere. sarà quanto mai interessante, quando saranno pubblicate ulteriori ricerche di ambito regionale, veriicare se esistano linee di tendenza uniformi per periodi o aree, oppure se in questo caso vi siano soluzioni ed evoluzioni locali diverse. Una dialettica o forse più rettamente una giustapposizione tra pubblico e privato sembra in qualche modo individuabile nell’ampio settore dei pesi, sia in pietra sia in metallo. si tratta di oggetti che per moltissimo tempo sono stati trascurati o che non sono emersi dal puro ambito 13 dell’antiquaria e che sembrano in grado di offrire, invece, informazioni e spunti di grande interesse. Altrettanto può dirsi per quanto riguarda le sigle di produzione incise sui blocchi lapidei, per il cui studio è auspicabile la creazione di ampi cataloghi e database. Accanto a queste “nuove” linee di ricerca compaiono in questa raccolta interventi di carattere più tradizionale, comunque ricchi di stimoli e di interesse, quali i contributi sulle anfore, sulla ceramica (pure con angolazioni di novità), sulle ghiande missili etc. Astraendosi dall’analisi delle singole categorie di oggetti iscritti, alcuni saggi affrontano nelle sue diverse forme il tema della comunicazione implicita nel testo iscritto. Si delinea in tal modo l’ampia gamma delle relazioni identiicabili tra il messaggio trasmesso dal testo, il supporto e la presenza di eventuali immagini. in un sottile gioco allusivo, tale rapporto sussiste persino quando gli instrumenta risultano igurati su monumenti di diversa natura, ma pur sempre accompagnati da epigrammi descrittivi. Va inine sottolineato l’apporto che lo studio dell’instrumentum inscriptum può riservare nel contesto degli studi linguistici, con applicazioni che oltrepassano l’ambito espressivo del latino per arrivare a lingue e scritture “frammentarie”, come nei casi dell’etrusco e del retico. in tale direzione, siamo particolarmente lieti di accogliere nel volume una serie di contributi che oltrepassano l’originaria deinizione di instrumenta inscripta Latina, allargando l’orizzonte alle esperienze al mondo greco e soprattutto alle realtà fenicie e puniche, e che costituiscono un carattere indubbiamente peculiare di questo volume. maurizio Buora - stefano magnani 14 VI INCONTRO INSTRVMENTA INSCRIPTA Comitato scientifico maurizio Buora (società friulana di archeologia) stefano maGnani (università degli studi di udine) Paola ventura (museo archeologico nazionale di aquileia) GIOVEDì 26 MARzO 9.25 9.50 10.15 11.00 11.25 11.50 12.15 12.40 16.00 16.55 17.20 17.45 18.10 18.35 m. Hainzmann (graz), premessa m. mayer (Barcelona), consideraciones sobre las diversas funciones de las inscripciones didascálicas o explicativas en el instrumentum inscriptum J. remesal rodríGuez (Barcelona), sellar ¿para qué? el sistema de comunicación en los sellos de las ánforas Dressel 20 s. Pesavento mattioli (padova), Anfore vinarie adriatiche bollate con data consolare d. riGato, m. monGardi (Bologna), tituli picti con datazione consolare su anfore vinarie italiche: indagini preliminari f. e. maritan (venezia), nuovi marchi su anfore dagli scavi di Altino s. ciPriano (padova), Anfore bollate dagli scavi del piazzale della cattedrale di concordia sagittaria c. corti (modena), il peso delle anfore. Alcune osservazioni sulle indicazioni didascaliche graffite e le modalità di pesatura g. Bandelli (trieste), presentazione del volume instrumenta inscripta v f. Giannetti, m. turcHiano (foggia), Le lampade vitree incise di Faragola. committenza, produzione, circolazione e funzione d. Patti (enna), marchi di fabbrica sulle lucerne della villa del casale di piazza Armerina (en) p. cavaliere, d. Piacentini (roma), iscrizioni didascaliche e esplicative nel mondo punico. il progetto “scrittura su argilla e ceramica nell’ambito del sacro” r. de simone (enna), instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e punici f. olivieri (palermo), testimonianze epigrafiche dai mari della sicilia 15 VENERDì 27 MARzO 9.00 9.25 9.50 10.15 11.00 11.25 11.50 12.15 12.40 15.00 15.25 15.50 16.15 17.00 17.30 17.50 18.15 18.40 16 f. luciani, t. luccHelli (venezia), pondera exacta ad castoris aedem: verso un corpus dei set di pesi a ciotola in bronzo m. sutto (padova), i pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del museo Archeologico nazionale di Aquileia m. vavassori (Bergamo), Osservazioni sulla statera del museo archeologico di Bergamo r. WedeniG (graz), inhaltsbezogene text- und Zahlenangaben auf römerzeitlichen Kleinfunden aus Österreich s. mazzoccHin (padova), pesi da telaio iscritti da vicenza romana r. scoPacasa (exeter), sigla dei sanniti? i pesi da telaio da monte pallano (chieti-Abruzzo) L. veccHio (salerno), pesi da telaio e pondera da velia s. Braito (verona), iscrizioni didascaliche e di produzione sulle lastre campana e. lafli (izmir), m. Buora (udine), instrumenta inscripta from Asia minor: Unpublished Finds from the Museums at Ödemiş, Bursa, Cilicia, Samsun, paphlagonia, elsewhere e. zentilini (verona), iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere artigianale di piazza Arditi a verona v. mantovani (padova), ceramiche fini da mensa di età medio imperiale ad Aquileia: la ceramica metallescente di treviri c. Girardi (graz), Le raffigurazioni di divinità con didascalie su terra sigillata f. mainardis (trieste), tra collezionismo e storia economica: i pesi iscritti bronzei e lapidei dei civici musei di trieste g. Baratta (macerata), il circo di terracotta: gli aurighi di gaius valerius verdullus a. BuonoPane (verona), L’arena di vetro: vasellame vitreo con nomi di gladiatori ch. scHmidt HeidenreicH (genève), Un cas particulier des inscriptions à fonction didactique et explicative: les inscriptions sur militaria d. Tončinić (zagreb), instrumenta tiluriensia e. lafli (izmir), m. Buora (udine), Ghiande missili iscritte di età ellenistica in una collezione privata di izmir (turchia) SAbATO 28 MARzO 9.30 9.55 10.20 10.45 14.00 14.25 14.50 15.15 15.40 g. cicala, s. Gazzoli (pisa), i numerali nelle notae lapidicinae di Luna. Alcune riflessioni g. marsili (Bologna), iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età tardo antica: tipologie e funzioni d. Gorostidi Pi, J.a. remolà (tarragona), Un frammento di tabula in terracotta con iscrizione corsiva ante cocturam dalla villa romana di els mongons (tarraco, Hispania citerior) L. zerBini (ferrara), iscrizioni e tituli picti nel carico della nave romana di comacchio f. scicolone (London), Descriptive Greek epigrams inscribed on symbolic funerary monuments s. marcHesini (verona), il rapporto tra committente e destinatario nell’instrumentum inscriptum: la prospettiva del linguista m. Buora, s. maGnani (udine), Una lamina in piombo iscritta da moruzzo e l’importazione di viti dal Lazio nell’agro di Aquileia in età traianea presentazione dei poster: e. Braidotti (udine), titulus pictus da un’anfora iberica dei depositi del museo di Aquileia m. Buora, s. maGnani (udine), nuove iscrizioni graffite dai depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia L. Gerri (udine), Alcuni inediti documenti bollati e graffiti dai depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia a. Borzacconi, f. PaGano (cividale del friuli), Oggetti inscritti nella ritualità funeraria del Friuli longobardo B. Portulano (desenzano del garda), il pane di ermione. segni graffiti di vita quotidiana sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di Desenzano del Garda a. donati (Bologna), considerazioni conclusive 17 Ergün Laflı, Maurizio Buora un possiBiLe stampo per anfore e aLtri stampi per pane di etÀ medioBizantina daL museo di Bursa il museo archeologico di Bursa, costituito nel 1904 e riallestito negli anni settanta del secolo scorso, raccoglie molte antichità di età preromana, tardoromana, altomedioevale e mediobizantina. sono numerose le opere di carattere funerario, come sculture, corredi con vasellame e suppellettile metallica, ma abbondano anche altri oggetti. La grande ricchezza del materiale che esso contiene è commisurata all’importanza della città. essa, appoggiata alle pendici del monte uludağ (l’antico olimpo della misia) fece parte dell’Impero romano d’oriente ino al 1365, anno in cui divenne la prima capitale dell’impero ottomano. nel museo sono documentati in special modo i periodi anteriori all’epoca ottomana. per questo incontro si è scelto di presentare alcuni stampi di grande interesse. stamPi di anfore di età medioBizantina L’attenzione sul commercio dei beni trasportati entro anfore in età mediobizantina si è particolarmente intensiicata negli ultimi decenni, a opera di studiosi di lingua e cultura russa, romena, bulgara, greca e turca, cui si sono aggiunti alcuni colleghi austriaci e nordamericani. si è notato che alcune anfore di quest’epoca presentano sull’ansa o alla base del collo spesso un marchio, per lo più circolare, ma anche di altra forma con poche lettere. sono stati pubblicati studi sia sulle impronte – di varia forma – presenti in queste anfore, per cui solo raramente si conoscono i signacula, sia sugli stessi sigilli metallici, per i quali non sempre conosciamo le relative anfore bollate. nel 2008 evelina todorova ha pubblicato una ventina di impressioni, di vario tipo e forma, presenti su anfore conservate nel museo di silistra (Bulgaria) 1. uno dei primi casi studiati riguarda anfore che recano timbri circolari con le iniziali del nome Konstantinou: essi, quadrangolari o circolari (tav. 1, 1), sono stati riferiti a uno degli imperatori di questo nome della dinastia macedone. un sigillo per imprimere il marchio si conserva nel museo di Kiev e altro in una collezione privata di vienna 2 (tav. 1, 2). Le anfore con questi bolli sono state rinvenute in più località intorno al mar nero 3. 1 todorova 2008. GrünBart 2006, p. 19, ig. 6. 3 sulla questione Булгаков 2000; Булгаков 2000a; BulGakov 2000b; Булгаков 2000c; Булгаков 2000d. 2 351 ergün LafLi, maurizio Buora un sito importante che ha dato più bolli è la località di pacuiul lui soare, sulla riva meridionale del danubio, oggi in romania. Qui si rinvenne nel 1971 un bollo a forma di anfora con tre lettere lette come ΓEO (Georgios) o dubitativamente come ΛEO, abbreviazione di Leon 4 (tav. 1, 3). effettivamente un sigillo scoperto negli anni sessanta del secolo scorso appartenne a uno stratega di questo nome, databile ancora al tempo della prima conquista bizantina 5. oggi si preferisce considerare l’omonimo menzionato nello stampo per anfore semplicemente come il proprietario della oficina ceramica o forse del contenuto delle anfore. anfore con questo marchio sono presenti in una vasta zona, che va dall’ex unione sovietica all’area del basso danubio (Dinogetia) 6. da noviodunum, sempre sulla riva del danubio, ma vicino all’odierna tulcea, è emerso nel 2005 uno stampo circolare con due lettere, rispettivamente Σ e ρ che non riusciamo oggi a interpretare 7 (tav. 1, 4). esso è in bronzo, ha il diametro di cm 3,2 ed è alto cm 0,5; nella parte posteriore ha una piccola maniglia. Un bollo circolare simile con le iniziali di IΩA(NNH)C si rinvenne nel cortile del monastero di synasis a maronea, in tracia, lungo la costa dell’egeo 8 (tav. 1, 5). un bollo del tutto simile si trova nella collezione menil a Houston, nel texas: esso è legato con una catena a quattro chiavi 9. La collezione comprende circa duecento sigilli in bronzo di età bizantina 10. un bollo circolare è esposto nel museo di tessaloniki e probabilmente apparteneva a un sistema di bollatura e/o di controllo relativo alla città o a una struttura cittadina. Il sigillo sembra recare il nome della città ΘEC(AΛO)N(IKH) 11 (tav. 1, 6). impronte tratte da bolli di presunta origine tessalonicense si trovano anche su anfore rinvenute in crimea e nella russia meridionale (tav. 1, 7). caratteri morfoloGici deGli stamPi gli stampi metallici per anfore sono generalmente diversi dai signacula utilizzati per altri scopi, ad esempio per marchiare il pane benedetto. Hanno dimensioni simili, con le lettere alquanto sporgenti entro uno spazio incavato, circondato da un bordo lineare rotondo. nel fondo, liscio, presentano due o tre fori che si ritiene dovessero far uscire l’aria durante l’impressione sull’argilla. BarascHi 1973, p. 543; PoPescu 1976, p. 192; STănică 2007, p. 517. diaconu 1969, p. 396. 6 Inscripţii greceşti şi latine. 7 STănică 2007. 8 BakirTziS 1997, p. 258, n. 179. 9 riprodotto in copertina in vikan, nesBitt 1980. 10 nesBitt 1983, p. 182. 11 L’oggetto qui conservato e riprodotto in quest’articolo è stato fotografato da E. Lalı. Bakirtzis 1989, pp. 82-83, n. 1; diamanti 2014, p. 128, ig. 2.7. 4 5 352 Un0 stAmpO per AnFOre e ALtri stAmpi per pAne Di età meDiOBiZAntinA DAL mUseO Di BUrsA 1. a. 4. 2. b. 3. 5. 6. 7. 8. 9. 10. tav. 1. 1. stampi per anfore con il monogramma letto come Koc o Koct; 2. stampo per anfore di età mediobizantina, in collezione privata a vienna (da GrünBart 2006, p. 19); 3. stampo per anfore a forma di anfora da pacuiul lui soare (da BarascHi 1973); 4. stampo per anfore da noviodunum-isaccea (da STănică 2007); 5. stampo per anfore dal monastero di synasis a maronea, in tracia (da BakirTziS 1997); 6. Stampo per anfore al Museo della cultura bizantina di Salonicco (foto E. Lalı); 7. Stampo per anfore (?) del Museo di Bursa (foto E. Lalı); 8. Stampo del Museo di Bursa (foto E. Lalı); 9. Stampo del Museo di Bursa (foto E. Lalı); 10. Stampo del Museo di Bursa (foto E. Lalı). 353 ergün LafLi, maurizio Buora a volte gli stampi recano nella parte posteriore, come i signacula, una piccola maniglia per tenerli in mano oppure una sporgenza per l’inserimento in un manico, probabilmente ligneo, andato perduto. autorità di riferimento come è usuale nei sigilli, gli stampi recano solo poche lettere riferite al nome dell’imperatore o del funzionario o della città, che si deve ritenere proprietario dei fondi in cui veniva prodotta la merce contenuta nelle anfore. o forse si trattava di un sigillo di garanzia, a certiicare l’origine e la qualità del contenuto. non si deve tuttavia ritenere che i sigilli siano da riferire sempre a strutture amministrative civili. infatti come si è accennato sopra, uno di essi è stato trovato in un monastero e probabilmente altri provengono da complessi monastici. tali potrebbero essere ad esempio i sigilli del museo di Bursa, località che nel periodo mediobizantino vide una grande ioritura di monasteri, in parte sopravvissuti ino a oggi e in parte ridotti di importanza a partire dall’inizio del periodo ottomano. se questo è vero, diventa ancora più dificile l’interpretazione degli stampi, che potrebbero riferirsi al nome della struttura ecclesiastica oppure a quello del funzionario o del monaco addetto alla bollatura e al controllo della produzione e alla sua commercializzazione. il contenuto delle anfore importanti studi condotti su larga scala da nergis günsenin hanno permesso di classiicare le anfore del periodo mediobizantino 12. ciò è stato possibile anche grazie al rinvenimento di relitti e allo studio dei loro carichi. anche nel museo di Bursa si conservano alcune anfore provenienti da un relitto, ma non sono bollate. La stessa günsenin alcuni anni fa ha posto in evidenza la produzione di anfore nella località di ganos e l’ha collegata alla viticoltura dell’area, i cui prodotti erano poi diffusi non solo sulle coste del mar nero, ma anche nell’egeo orientale. La zona di Bursa è famosa, ancora oggi, per una ricca produzione di olio, di buona qualità, per cui si può pensare che i sigilli potessero servire a bollare i contenitori di olio, che veniva prodotto nei fondi di proprietà dei monasteri locali. la datazione dei siGilli il riferimento a pacuiul lui soare è importante perché qui si fondò dopo il 971, a opera dell’imperatore giovanni zimisce, una fortezza che doveva servire come base 12 354 ad es. Günsenin 1989; Günsenin 2001. Un0 stAmpO per AnFOre e ALtri stAmpi per pAne Di età meDiOBiZAntinA DAL mUseO Di BUrsA per la lotta danubiana e come difesa della città di Dorostolon (già Durostorum), capitale del tema. La fortezza, entrata poi a far parte del territorio dello zar bulgaro samuel, ebbe minore importanza, inché all’inizio dell’XI secolo fu riconquistata dai Bizantini. In seguito la città ebbe un suo sviluppo ino alla ine del XII secolo. stampi impressi con timbri circolari sono stati rinvenuti su anfore del tipo günsenin i, datate tra la metà del X e la metà dell’Xi secolo. in linea di massima si ritiene che l’uso di bollare le anfore sia cessato nel corso del Xii secolo. i siGilli del museo di Bursa riteniamo che il n. 1 possa essere uno stampo per anfore, vista la sua somiglianza con i bolli delle anfore circolanti nel mar nero, lungo la costa occidentale dell’asia minore e della Grecia settentrionale e in Tracia tra ine del X e inizio del XII secolo. Gli altri stampi sembrano piuttosto rientrare nella comune tipologia degli stampi per il pane, sui quali esiste ampia bibliograia 13. da notare anche la varietà delle forme: in primo luogo manca un supporto circolare, quindi abbiamo una forma quadrotta con angoli arrotondati, un monogramma per così dire libero ovvero senza fondo e inine un altro formato da tre cerchi tangenti al centro. si è calcolato che esistano almeno cinquecento stampi per pane benedetto in legno, terracotta e metallo conservati presso i musei e i collezionisti privati 14. alcuni autori ipotizzano che gli stampi potessero avere una funzione promiscua 15. È verosimile che i nostri derivino dai monasteri che in grandissimo numero erano posti immediatamente al di fuori della città. essi possedevano numerosi appezzamenti da cui si ricavava olio di oliva di ottima qualità. se questo è vero, allora i sigilli potrebbero indicare il nome del monastero o piuttosto del funzionario preposto al controllo del contenuto delle anfore. non vi sono attualmente notizie circa una produzione di anfore nell’area. non abbiamo elementi per una datazione degli altri sigilli, che riteniamo usati per bollare il pane. in base alla somiglianza di forma si potrebbe pensare che anch’essi datino all’età mediobizantina, nel periodo antecedente la conquista della città da parte degli ottomani. solo il n. 3 richiama piuttosto la forma dei monogrammi del vi e vii secolo. il notevole numero di monasteri e centri religiosi della città, cui si è fatto cenno sopra, potrebbe giustiicare l’ampio utilizzo di questi oggetti. Va rilevata, peraltro, la totale assenza di simboli cristiani legati alla fede e al culto, per cui si potrebbe anche supporre un loro uso primario per ini amministrativi e/o iscali. 13 si vedano ad es., da ultimi, GrünBart 2006 e caseau 2014. gli autori hanno illustrato alcuni esempi dall’asia minore in Buora, lafli 2014. 14 GrünBart 2006, p. 13, nota 1 (dato relativo all’anno 2005). 15 “en fait, les marqueurs ne servaient pas seulement à marquer le pain mais aussi d’autres supports avant cuisson, comme les amphores, les lampes en terre cuite ou les briques” (caseau 2014, p. 610). 355 ergün LafLi, maurizio Buora cataloGo 1. 2. 3. 4. stampo circolare in bronzo, con bordo sporgente, arrotondato e presa cilindrica posteriore. nella parte che serviva a imprimere il sigillo troviamo alcune lettere disposte in croce, in particolare in basso un Δ maiuscolo, di fianco un δ minuscolo, in alto il dittongo υο e a sinistra un Σ (?) (tav. 1, 7). diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,5. inedito. Stampo quadrangolare con bordi arrotondati e lati convessi. Lettere ρ, δ, Ω e forse Φ. diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,4 (tav. 1, 8). inedito. Stampo configurato a monogramma. Si riconoscono le lettere A, M, N, P, Φ, O e Υ. La forma del monogramma ricorda quelli in uso nel vi e vii secolo (tav. 1, 9). diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,7 x h totale cm 1,3. inedito. Stampo formato da tre cerchi uniti al centro. Ciascuno di essi contiene una lettera: I, Χ e Σ. diam. cm 2,8 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,5 (tav. 1, 10). inedito. BiBLiografia Bakirtzis 1989 = cH. Bakirtzis, Βυζαντινά τσουκαλολάγηνα, atene. BakirTziS 1997 = ch. BakirTziS, Amphora stamp, in the Glory of Byzantium: Art and culture of the middle Byzantine era, A.D. 843-1261, a cura di H. c. evans e W. d. Wixom, new York. BaraSchi 1973 = S. 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The irst has a close analogy with the amphora stamps of middle Byzantine period, attested in a wide area stretching from thessalonica to the Black sea. the others could fall under the broader category of so-called “bread stamps” that could also have some other functions, to stamp various products or simply for tax and / or administrative purposes. Keywords: museum of Bursa; turkey; amphora stamp; bread stamp; middle Byzantine period. Özet: Bursa müzesi’ndeki olasi Bir amPHora müHrü damGalari ve orta Bizans dÖnemi’ne ait ekmek Bu kısa makalede Bursa Müzesi’nden dört adet metal mühür tanıtılmaktadır. Bu mühürler harf kombinasyonlarından oluşturulmuş monogramlardan meydana gelir. Mühürlerden ilkinin Orta Bizans Dönemi’ne ait amphora baskıları arasında oldukça benzerleri vardır. Bu benzerler Selanik’ten Karadeniz’e uzanan bir bölgede yayılmaktadırlar. Diğer mühürler “ekmek mührü” olarak sınılandırılmış olup, bu mühürler birçok işleve sahip olabilirler. Bu işlevler arasında farklı ürün çeşitlerini mühürlemek ile vergilendirmek ya da idari işlevler söz konusu olabilir. Anahtar Kelimeler: Bursa Müzesi; amphora mührü; ekmek mührü; Orta Bizans Dönemi. erGün lafli Dokuz Eylül Üniversitesi, Edebiyat Fakültesi, Arkeoloji Bölümü Tınaztepe/Kaynaklar Yerleşkesi oda no. a 418, Buca, tr-35160 izmir. elali@yahoo.ca maurizio Buora via gorizia, 16 - i-33100 udine mbuora@libero.it 358
COPIA ELETTRONICA IN FORMATO PDF RISERVATA AD USO CONCORSUALE E/O PERSONALE DELL’AUTORE CONFORME AL DEPOSITO LEGALE DELL’ORIGINALE CARTACEO Le iscrizioni con funzione didascaLico-espLicativa committente, destinatario, contenuto e descrizione deLL’oggetto neLL’instrvmentvm inscriptvm atti deL vi incontro instrvmentA inscriptA aquileia (26-28 marzo 2015) a cura di maurizio Buora e stefano magnani con la collaborazione di: con il sostegno di: 2 centro di anticHitÀ aLtoadriaticHe casa BertoLi - aQviLeia societÀ friuLana di arcHeoLogia a nticHitÀ LtoadriaticHe rivista fondata da mario mirabella roberti e diretta da giuseppe cuscito volume LXXXiii editreg trieste 2016 «antichità altoadriatiche» © centro di antichità altoadriatiche via patriarca poppone 6 - 33053 aquileia (ud) autorizzazione del tribunale di udine n. 318 del 27 ottobre 1973 © editreg di fabio prenc sede operativa: via g. matteotti 8 - 34138 trieste tel./fax ++39 40 362879, e-mail: editreg@libero.it issn 1972-9758 direttore responsabile: giuseppe cuscito comitato scientifico: Fabrizio Bisconti, Jacopo Bonetto, Rajko Bratož, Giovannella Cresci Marrone, Heimo Dolenz, Sauro Gelichi, Francesca Ghedini, Giovanni Gorini, Arnaldo Marcone, Robert Matijašić, Emanuela montagnari Kokelj, gemma sena chiesa. La proprietà letteraria è riservata agli autori dei singoli scritti ed i testi sono stati sottoposti, per l’approvazione, all’esame di referenti e del comitato di redazione. La rivista non assume responsabilità di alcun tipo circa le affermazioni e i giudizi espressi dagli autori. Le immagini di proprietà dello stato italiano sono state pubblicate su concessione del miBact - dipartimento per i Beni culturali e paesaggistici - direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del friuli venezia giulia - soprintendenza archeologia del friuli venezia giulia ed è vietata l’ulteriore riproduzione e duplicazione con ogni mezzo senza l’autorizzazione della soprintendenza. EDITORIALE il centro di Antichità Altoadriatiche da sempre è stato presente e attivo nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio epigrafico aquileise: così, a partire dal Duemila, ha sostenuto la pubblicazione di due guide di alto livello scientifico destinate ad accompagnare i visitatori del museo Archeologico nazionale di Aquileia e del museo paleocristiano di monastero: al primo è dedicato il volume 50° della rivista, curato dal compianto Giovanni Lettich; al secondo il volume 3° della serie “monografie” curato da Giuseppe vergone, sotto la guida di chi scrive. il volume 4° della serie “monografie”, curato da Fulvia mainardis e intitolato iulium carnicum. storia ed epigrafia, costituisce, invece, un esaustivo aggiornamento alle conoscenza epigrafiche della città carnica. il centro ha inoltre avviato una campagna di schedatura e documentazione fotografica del patrimonio epigrafico paleocristiano aquileiese conservato presso i depositi del museo Archeologico nazionale, ancora in larga parte inedito. immediata perciò è stata la decisione di accogliere tra i numeri della rivista gli Atti del “vi incontro instrumenta inscripta” (Aquileia, 26-28 marzo 2015), organizzato da maurizio Buora, stefano magnani e paola ventura. il volume che ne uscito ha confermato la bontà della scelta: contiene 37 relazioni (oltre alla presentazione di Gino Bandelli degli Atti del precedente incontro) distribuite su oltre 580 pagine, ricche di qualità. in questo tempo di crisi (e non solo economica) che attanaglia il nostro mondo “archeologico” l’edizione di un volume così ricco, nato dalla sinergia di enti e istituzioni diversi, rappresenta uno stimolo per continuare sulla strada intrapresa: promuovere Aquileia e il suo patrimonio. prof. giuseppe cuscito Direttore della rivista “Antichità Altoadriatiche” 6 INDICE premessa dell’amb. antonio zanardi Landi (presidente della Fondazione Aquileia) .................................................................................................. nota introduttiva dei curatori ....................................................................... diario dei lavori ............................................................................................ p. » » 11 13 15 » 21 manfred Hainzmann, premessa ................................................................. » 35 marc mayer, consideraciones sobre las diversas funciones de las inscripciones didascálicas o explicativas en el instrumentum inscriptum ...... » 39 simona marcHesini, il rapporto tra committente e destinatario nell’instrumentum inscriptum: la prospettiva del linguista ...................................... » 57 José remesal rodríGuez, sellar para qué? ............................................... » 73 stefania Pesavento mattioli, Anfore vinarie adriatiche bollate con data consolare .................................................................................................. » 91 daniela riGato, manuela monGardi, tituli picti con datazione consolare su anfore vinarie italiche: indagini preliminari .................................. » 101 francesca elisa maritan, nuovi marchi su anfore dagli scavi di Altino . » 131 silvia ciPriano, Anfore Lamboglia 2, Dressel 6A e Dressel 6B dal piazzale della cattedrale di iulia concordia: nuovi dati ...................................... » 145 carla corti, il peso delle anfore. Alcune osservazioni sulle indicazioni didascaliche graffite e le modalità di pesatura ....................................... » 159 Paola cavaliere, danila Piacentini, iscrizioni didascaliche e esplicative nel mondo punico. il progetto scrittura su argilla e ceramica nell’ambito del sacro.................................................................................................... » 177 Presentazione del volume Instrvmenta InscrIpta v Gino Bandelli, presentazione del volume instrumenta inscripta v ........... Gli atti 7 rossana de simone, instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e punici ....................................................................................................... p. 187 francesca oliveri, testimonianze epigrafiche dai mari della sicilia ....... » 205 luiGi veccHio, Un gruppo di ‘pesi da telaio’ iscritti da velia .................... » 227 stefania mazzoccHin, pesi da telaio iscritti da vicenza romana .............. » 249 franco luciani, tomaso luccHelli, pondera exacta ad castoris ............ » 265 maria sutto, i pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del museo Archeologico nazionale di Aquileia ............................................ » 291 marina vavassori, Osservazioni sulla statera del museo Archeologico di Bergamo ................................................................................................... » 315 fulvia mainardis, La collezione di pesi romani del civico museo di storia ed Arte di trieste ..................................................................................... » 327 erGün lafli, maurizio Buora, Un possibile stampo per anfore e altri stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa ..................... » 351 reinHold WedeniG, Angaben zu inhalt und Gewicht auf römerzeitlicher Gefäßkeramik in noricum ....................................................................... » 359 elisa zentilini, iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere artigianale di piazza Arditi d’italia a verona ......................................... » 375 Brunella Portulano, il pane di ermione. segni graffiti di vita quotidiana sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di Desenzano del Garda ................................................................................................. » 385 maurizio Buora, stefano maGnani, Alcune iscrizioni graffite dai depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia ................................... » 393 Paola maGGi, stefano maGnani, Frammenti in terra sigillata da Aquileia recanti bolli e grafiti ............................................................................... » 397 maurizio Buora, stefano maGnani, Una patera cnidia con scena erotica » 411 Giulia Baratta, non solo immagini: didascalie e testi epigrafici nelle serie ceramiche di gaius valerius verdullus con scene di gare circensi e combattimenti gladiatori ......................................................................... p. 425 cristina Girardi, Le raffigurazioni di divinità con didascalia su terra sigillata. Alcune considerazioni ............................................................... » 439 valentina mantovani, ceramiche fini da mensa di età medio imperiale ad Aquileia: la ceramica metallescente di treviri .................................. » 453 silvia Braito, iscrizioni di produzione sulle “Lastre campana”: il caso di annia arescusa ........................................................................................ » 465 maria turcHiano, francesca Giannetti, Le lampade vitree incise di Faragola. committenza, produzione, circolazione e funzione ................ » 479 alfredo BuonoPane, gladiatorum paria con didascalie su instrumentum: alcune considerazioni in margine a un elemento di cerniera bronzea rinvenuto a Bologna ................................................................................ » 497 cHristoPHe scHmidt HeidenreicH, Un cas particulier des inscriptions à fonction explicative et didactique : les inscriptions sur militaria ........... » 511 erGün lafli, maurizio Buora, Ghiande missili iscritte di età ellenistica nella collezione privata di Berna Oğuz di Izmir (Turchia) ..................... » 521 Giulia marsili, iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età tardoantica: tipologie e funzioni ...................................................................... » 529 anGela Borzacconi, faBio PaGano, Oggetti inscritti nella realtà funeraria del Friuli longobardo ......................................................................... » 555 federica scicolone, Objects into verses: visual representations of instrumenta and their poetic Descriptions .............................................. » 563 anGela donati, conclusioni ....................................................................... » 573 norme redazionali .............................................................................................. » 578 9 10 PREMESSA Aquileia è nota a tutti non solo per le testimonianze archeologiche della città romana o per la basilica cristiana, ma anche per lo straordinario patrimonio epigrafico che il suo suolo ha restituito. passeggiando lungo le gallerie del museo, ci si immerge in un’atmosfera suggestiva e le centinaia di iscrizioni che vi sono conservate ci illustrano molteplici aspetti della vita degli antichi abitanti di Aquileia e di quello che essi pensavano di trovare dopo la morte. Accanto a questa scrittura vi sono tuttavia moltissime altre scritture, ben meno monumentali, apposte su diverse categorie di oggetti d’uso, che hanno certamente un valore documentario non inferiore e spesso un’immediatezza e una vivacità incomparabile. il vi incontro sugli instrumenta inscripta, svoltosi ad Aquileia nel 2015, porta un importante contributo in questo settore di studi, mostrando una volta di più come l’utilizzo della scrittura fosse in età romana veramente pervasivo, forse molto più di quanto un profano potrebbe comunemente credere. È dunque con piacere che la Fondazione Aquileia ha aderito all’invito degli organizzatori a sostenere la pubblicazione dei ricchissimi Atti dell’incontro che, attraverso l’allargamento nello spazio e nel tempo dei singoli casi di studi, inseriscono le testimonianze di Aquileia in un contesto ben più ampio e costituiscono un tassello importante per la conoscenza degli usi e costumi degli antichi romani e, in particolare, degli antichi Aquileiesi. amb. antonio zanardi Landi presidente della Fondazione Aquileia cristiano tiussi Direttore della Fondazione Aquileia 11 12 NOTA INTRODUTTIVA DEI CURATORI il presente volume raccoglie gli atti del vi incontro instrumenta inscripta, svoltosi ad Aquileia dal 26 al 28 marzo 2015; esso si pubblica con il determinante sostegno della Fondazione Aquileia, cui va il nostro più sentito ringraziamento. nel corso degli ultimi anni, grazie anche alla serie di colloqui inaugurata a pécs nel 1991, che ha stimolato e rinnovato l’attenzione degli specialisti, il campo di analisi dell’instrumentum inscriptum si è enormemente ampliato e abbraccia quasi tutti i generi che fanno parte della così detta cultura materiale antica, le cui tracce sono sopravvissute ino ai nostri giorni. Mentre in passato è stato indagato in gran parte l’ambito dei marchi di fabbrica – su cui le ricerche continuano e per cui la speciicazione delle aree di commercializzazione e gli eventuali rapporti dei fabbricanti tra loro e con le “élites” dominanti rimangono sempre un terreno privilegiato di studio –, di recente sono stati sviluppati altri settori di ricerca, che mirano ad approfondire, ad esempio, il contesto più propriamente privato, prendendo in considerazione l’ampia gamma di indicazioni di proprietà e di funzionalità che caratterizzano il vasto mondo degli oggetti. Da questa constatazione, proseguendo nella scelta di individuare obiettivi tematici speciici adottata negli ultimi convegni della serie instrumenta inscripta, in una riunione preliminare all’incontro aquileiese si è concordato con manfred Hainzmann di concentrare l’attenzione sulla funzione didascalico-esplicativa delle iscrizioni su instrumentum; ovvero su quei testi, a volte di una essenzialità estrema, il cui scopo era originariamente quello di fornire informazioni circa il committente, il destinatario, il contenuto dell’oggetto stesso o una sua descrizione. L’incontro non ha avuto la pretesa di esaurire uno o più campi di indagine, ma ha inteso proporne alcuni che ultimamente si sono rivelati molto promettenti. tra questi, segnaliamo quello dei pesi da telaio, riconducibile ad aspetti quanto mai privati, connessi da un lato con la lavorazione domestica della lana (lanam fecit...) e dall’altro con i settori della produzione laterizia o ceramica in genere. sarà quanto mai interessante, quando saranno pubblicate ulteriori ricerche di ambito regionale, veriicare se esistano linee di tendenza uniformi per periodi o aree, oppure se in questo caso vi siano soluzioni ed evoluzioni locali diverse. Una dialettica o forse più rettamente una giustapposizione tra pubblico e privato sembra in qualche modo individuabile nell’ampio settore dei pesi, sia in pietra sia in metallo. si tratta di oggetti che per moltissimo tempo sono stati trascurati o che non sono emersi dal puro ambito 13 dell’antiquaria e che sembrano in grado di offrire, invece, informazioni e spunti di grande interesse. Altrettanto può dirsi per quanto riguarda le sigle di produzione incise sui blocchi lapidei, per il cui studio è auspicabile la creazione di ampi cataloghi e database. Accanto a queste “nuove” linee di ricerca compaiono in questa raccolta interventi di carattere più tradizionale, comunque ricchi di stimoli e di interesse, quali i contributi sulle anfore, sulla ceramica (pure con angolazioni di novità), sulle ghiande missili etc. Astraendosi dall’analisi delle singole categorie di oggetti iscritti, alcuni saggi affrontano nelle sue diverse forme il tema della comunicazione implicita nel testo iscritto. Si delinea in tal modo l’ampia gamma delle relazioni identiicabili tra il messaggio trasmesso dal testo, il supporto e la presenza di eventuali immagini. in un sottile gioco allusivo, tale rapporto sussiste persino quando gli instrumenta risultano igurati su monumenti di diversa natura, ma pur sempre accompagnati da epigrammi descrittivi. Va inine sottolineato l’apporto che lo studio dell’instrumentum inscriptum può riservare nel contesto degli studi linguistici, con applicazioni che oltrepassano l’ambito espressivo del latino per arrivare a lingue e scritture “frammentarie”, come nei casi dell’etrusco e del retico. in tale direzione, siamo particolarmente lieti di accogliere nel volume una serie di contributi che oltrepassano l’originaria deinizione di instrumenta inscripta Latina, allargando l’orizzonte alle esperienze al mondo greco e soprattutto alle realtà fenicie e puniche, e che costituiscono un carattere indubbiamente peculiare di questo volume. maurizio Buora - stefano magnani 14 VI INCONTRO INSTRVMENTA INSCRIPTA Comitato scientifico maurizio Buora (società friulana di archeologia) stefano maGnani (università degli studi di udine) Paola ventura (museo archeologico nazionale di aquileia) GIOVEDì 26 MARzO 9.25 9.50 10.15 11.00 11.25 11.50 12.15 12.40 16.00 16.55 17.20 17.45 18.10 18.35 m. Hainzmann (graz), premessa m. mayer (Barcelona), consideraciones sobre las diversas funciones de las inscripciones didascálicas o explicativas en el instrumentum inscriptum J. remesal rodríGuez (Barcelona), sellar ¿para qué? el sistema de comunicación en los sellos de las ánforas Dressel 20 s. Pesavento mattioli (padova), Anfore vinarie adriatiche bollate con data consolare d. riGato, m. monGardi (Bologna), tituli picti con datazione consolare su anfore vinarie italiche: indagini preliminari f. e. maritan (venezia), nuovi marchi su anfore dagli scavi di Altino s. ciPriano (padova), Anfore bollate dagli scavi del piazzale della cattedrale di concordia sagittaria c. corti (modena), il peso delle anfore. Alcune osservazioni sulle indicazioni didascaliche graffite e le modalità di pesatura g. Bandelli (trieste), presentazione del volume instrumenta inscripta v f. Giannetti, m. turcHiano (foggia), Le lampade vitree incise di Faragola. committenza, produzione, circolazione e funzione d. Patti (enna), marchi di fabbrica sulle lucerne della villa del casale di piazza Armerina (en) p. cavaliere, d. Piacentini (roma), iscrizioni didascaliche e esplicative nel mondo punico. il progetto “scrittura su argilla e ceramica nell’ambito del sacro” r. de simone (enna), instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e punici f. olivieri (palermo), testimonianze epigrafiche dai mari della sicilia 15 VENERDì 27 MARzO 9.00 9.25 9.50 10.15 11.00 11.25 11.50 12.15 12.40 15.00 15.25 15.50 16.15 17.00 17.30 17.50 18.15 18.40 16 f. luciani, t. luccHelli (venezia), pondera exacta ad castoris aedem: verso un corpus dei set di pesi a ciotola in bronzo m. sutto (padova), i pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del museo Archeologico nazionale di Aquileia m. vavassori (Bergamo), Osservazioni sulla statera del museo archeologico di Bergamo r. WedeniG (graz), inhaltsbezogene text- und Zahlenangaben auf römerzeitlichen Kleinfunden aus Österreich s. mazzoccHin (padova), pesi da telaio iscritti da vicenza romana r. scoPacasa (exeter), sigla dei sanniti? i pesi da telaio da monte pallano (chieti-Abruzzo) L. veccHio (salerno), pesi da telaio e pondera da velia s. Braito (verona), iscrizioni didascaliche e di produzione sulle lastre campana e. lafli (izmir), m. Buora (udine), instrumenta inscripta from Asia minor: Unpublished Finds from the Museums at Ödemiş, Bursa, Cilicia, Samsun, paphlagonia, elsewhere e. zentilini (verona), iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere artigianale di piazza Arditi a verona v. mantovani (padova), ceramiche fini da mensa di età medio imperiale ad Aquileia: la ceramica metallescente di treviri c. Girardi (graz), Le raffigurazioni di divinità con didascalie su terra sigillata f. mainardis (trieste), tra collezionismo e storia economica: i pesi iscritti bronzei e lapidei dei civici musei di trieste g. Baratta (macerata), il circo di terracotta: gli aurighi di gaius valerius verdullus a. BuonoPane (verona), L’arena di vetro: vasellame vitreo con nomi di gladiatori ch. scHmidt HeidenreicH (genève), Un cas particulier des inscriptions à fonction didactique et explicative: les inscriptions sur militaria d. Tončinić (zagreb), instrumenta tiluriensia e. lafli (izmir), m. Buora (udine), Ghiande missili iscritte di età ellenistica in una collezione privata di izmir (turchia) SAbATO 28 MARzO 9.30 9.55 10.20 10.45 14.00 14.25 14.50 15.15 15.40 g. cicala, s. Gazzoli (pisa), i numerali nelle notae lapidicinae di Luna. Alcune riflessioni g. marsili (Bologna), iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età tardo antica: tipologie e funzioni d. Gorostidi Pi, J.a. remolà (tarragona), Un frammento di tabula in terracotta con iscrizione corsiva ante cocturam dalla villa romana di els mongons (tarraco, Hispania citerior) L. zerBini (ferrara), iscrizioni e tituli picti nel carico della nave romana di comacchio f. scicolone (London), Descriptive Greek epigrams inscribed on symbolic funerary monuments s. marcHesini (verona), il rapporto tra committente e destinatario nell’instrumentum inscriptum: la prospettiva del linguista m. Buora, s. maGnani (udine), Una lamina in piombo iscritta da moruzzo e l’importazione di viti dal Lazio nell’agro di Aquileia in età traianea presentazione dei poster: e. Braidotti (udine), titulus pictus da un’anfora iberica dei depositi del museo di Aquileia m. Buora, s. maGnani (udine), nuove iscrizioni graffite dai depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia L. Gerri (udine), Alcuni inediti documenti bollati e graffiti dai depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia a. Borzacconi, f. PaGano (cividale del friuli), Oggetti inscritti nella ritualità funeraria del Friuli longobardo B. Portulano (desenzano del garda), il pane di ermione. segni graffiti di vita quotidiana sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di Desenzano del Garda a. donati (Bologna), considerazioni conclusive 17 Ergün Laflı, Maurizio Buora gHiande missiLi iscritte di etÀ eLLenistica neLLa CollEzionE pRivAtA Di BERnA oğuz Di izMiR (tuRCHiA) * come è ben noto, l’interesse per le ghiande missili e le loro iscrizioni risale molto addietro nel tempo. una trattazione ampia e sistematica si ebbe già in una famosa dissertazione letta dall’avvocato gaetano de minicis il 3 novembre 1839 alla pontificia accademia romana di archeologia, edita nel 1852 1. interesse maggiore sembrano aver suscitato le ghiande iscritte di epoca romana, cui si sono dedicati numerosi ricercatori a partire dal fondamentale studio dello zangemeister 2. esse sono certamente note in numero maggiore e sono maggiormente distribuite nei territori dell’antico impero romano. tra queste hanno ricevuto maggiore attenzione quelle che facilmente possono essere connesse a qualche episodio ben attestato dalle fonti, come la guerra servile in sicilia, del 133 a.c., o la successiva guerra sociale nella penisola italica. analogamente tra le ghiande con iscrizioni in lingua greca quelle più considerate si riferiscono ai movimenti delle truppe al servizio dei sovrani macedoni, come filippo ii 3 o alessandro il grande. per queste l’area di ricerca privilegiata sono i Balcani e i territori dell’attuale Bulgaria e romania, oltre che naturalmente grecia. nel corso degli anni grazie al lavoro accurato da parte di molti studiosi si è venuto nondimeno a formare un corpus delle glandes missiles iscritte in lingua greca; oggi troviamo nel contributo di avram, chiriac e matei 4, uno dei più recenti e più completi, quasi 240 iscrizioni con nomi, talora abbreviati. il loro numero è ovviamente suscettibile di incremento, specialmente a opera dei rinvenitori clandestini i cui ritrovamenti poi facilmente vengono venduti dalle grandi gallerie europee e americane 5. pochi sono i casi di omonimia e oltre un 10% sono frammentari o forse mal letti. al complesso appartengono oltre quaranta ghiande missili prive di provenienza (pari a circa il 20% del totale). poco più di un quarto delle ghiande iscritte in greco di cui si conosce la provenienza sono state trovate (o acquistate) nell’egeo orientale e lungo la costa dell’asia minore. alcune di queste furono acquistate a mileto e a smirne, città che fin dal XiX secolo fu il principale mercato di antichità nell’area turca 6. * gli autori ringraziano il prof. a. avram per i suggerimenti e le correzioni apportate al testo. 1 de minicis 1852. zanGemeister 1885. 3 nankov 2015. 4 avram, cHiriac, matei 2013. 5 Basta consultare i siti di queste per trovare questi oggetti, facilmente commerciabili e collazionabili, spesso venduti al prezzo irrisorio di circa 25 euro ciascuno. 6 foss 1974-75, p. 42: “When the bullet came to the ashmolean a century ago, smyrna was the 2 521 ergün LafLi, maurizio Buora Le ghiande missili che qui si presentano appartengono alla collezione di Berna oğuz, che comprende numerose antichità, di varia epoca, acquistate a Smirne e provenienti genericamente dal territorio costiero dell’attuale turchia, antica ionia. desideriamo qui esprimere i più sentiti ringraziamenti alla collezionista, per la sua generosa disponibilità nel concedere la pubblicazione di questi oggetti. anche in questo caso, nell’incrementare la sua raccolta ella ha rivelato un notevole gusto. Le ghiande iscritte qui considerate sono nove: una, frammentaria, non sembra iscritta o almeno non si leggono evidenti segni di scrittura. Hanno tutte forma ovoidale, con estremità appuntite, per facilitare la penetrazione nell’aria 7. non vi è differenza percettibile tra le ghiande missili in piombo greche e quelle romane, né per forma né per peso 8. Quelle che qui si pubblicano hanno il nome di capi militari, forse anche mercenari 9, attestati da analoghi rinvenimenti a rodi e a cipro: per tipo di iscrizione e onomastica sembrano riconducibili, come altre simili e ben note, alle operazioni militari condotte da demetrio poliorcete tra 306 e 304 a.c. di cui ci informa diodoro siculo 10. Qualche altra invece sembra databile in età successiva, nel ii e forse ancora nel i secolo a.c. non conosciamo la loro provenienza, anche se sembra probabile che siano state rinvenute in qualche punto della costa ionica. per forma gli esemplari che qui si pubblicano possono essere inquadrati nella classificazione del völling effettuata per le glandes romane 11. il loro peso varia da g 40,31 a g 25,91. sembra che con il tempo il loro peso tenda a diminuire, ma naturalmente non è opportuno determinare l’età solo sulla base di questo parametro. Catalogo Le misure sono in centimetri, il peso in grammi; precede il diametro minore. 1. ΘΡΑΣΙΒΟΛΟ (tavv. 1, 1; 2, 3) il nome è largamente attestato (110 occorrenze nel Lexikon of Greek personal names), anche nelle isole dinanzi alla costa attualmente turca. una ghianda con questo nome da mileto è stata edita nel 1997 (cfr. seG Lvii, 1635); altra è stata vista nel commercio antiquario. a motivo del genitivo in -o avram, cHiriac, matei 2013 datano la ghianda così iscritta alla seconda metà del iv secolo a.c. o più esattamente a prima del 334. se fosse così la ghianda sarebbe databile al periodo della dominazione persiana. si noti che, nella nostra serie, è l’esemplare più pesante e forse anche il più antico. great centre for the antiquities trade in western turkey, a distinction which it still retains. the bullet was most probably purchased in the market, and could have been brought from any number of places in a large region of western asia minor”. 7 coccoluto 2006, p. 189. 8 Paunov, dimitrov 2000, p. 47. 9 Sul signiicato del nome si vedano riHll 2009, p. 153 e kelly 2012, p. 282. 10 diod. XX, 81-88 e 91-100. cfr. anche the Oxford companion to classical civilisation, p. 662. sull’assedio rimane fondamentale kern 1999, pp. 237-248. per l’importanza degli ingegneri militari in quella occasione si veda Garlan 1974, pp. 211, 242 e 268. 11 völlinG 1990. 522 GHiAnDe missiLi iscritte Di età eLLenisticA DA iZmir (tUrcHiA) 1. ΘΡΑΣΙΒΟΛΟ 2. EYBoYΛΙΔΑΣ 3. EYBoYΛΙΔΑΣ 4. ΘΕΟΔΩΡΟΣ 5. EΛA oppure AΛE 6. EΛA oppure AΛE 7. man[e- 8. ti.Ho 0 1 2 3 4 5 cm tav. 1. 523 ergün LafLi, maurizio Buora misure: 1,9 x 3; peso 40,31; nella parte inferiore punta di lancia. datazione: ante 334 a.c. Bibliografia: avram, cHiriac, matei 2013, p. 274, con precedente letteratura. 2. 3. 4. EYBoYΛΙΔΑΣ (tavv. 1, 2; 2, 4) il nome ha 31 attestazioni nel Lexikon of Greek personal names, per il periodo dal 400 al 310 a.c., di cui una sola nell’egeo orientale, precisamente a rodi. per quanto riguarda le ghiande sono noti una trentina di esemplari, per lo più visti in collezioni private; come luoghi di rinvenimento sono attestati camiros, oroanna (a est di teos) e probabilmente rodi. nondimeno tutte queste hanno nella parte posteriore una forca a cinque punte e la lettera omicron, che qui mancano. pertanto non è certa l’identificazione col mercenario che avrebbe partecipato all’assedio di rodi nel 305. misure: 1,6 x 3,2; peso 37,24. datazione: 305 a.c.? Bibliografia: avram, cHiriac, matei 2013, p. 271, con precedente letteratura. EYBoYΛΙΔΑΣ (tav. 1, 3; 2, 4). misure: 1,7 x 3,1; peso 33,90. ΘΕΟΔΩΡΟΣ (tavv. 1, 4) nome estremamente diffuso (nel Lexikon of Greek personal names sono elencate 1356 attestazioni in quasi duemila anni, dal 999 a.c. al 999 d.c.), con numerose presenze anche lungo la costa ionica. La ghianda pare identica ad altra rinvenuta a cipro. misure: 1,6 x 3; peso 34,92 diffusione: cipro datazione: 306 o 294 a.c. Bibliografia: avram, cHiriac, matei 2013, p. 273, con precedente letteratura. ela o Ale: Due ghiande mostrano tre sole lettere che possono essere lette o come EΛA oppure come AΛE. non è facile decidere. ela[-- sono le prime tre lettere di una ventina di nomi greci, mentre i nomi che iniziano con ale sono ben più numerosi. va tuttavia osservato che per quanto ne sappiamo finora le ghiande con iscrizione EΛA provengono solo da pyla, nell’isola di cipro. L’appartenenza della località di pyla alla così detta “Buffer zone” tra turchi e greci, nell’isola di cipro, può far sospettare un recupero da parte di turchi (soldati?) e un trasferimento al mercato di smirne. si noti il peso elevato che potrebbe far pensare a una datazione compresa nell’ultimo terzo del iv secolo a.c. il fatto che si tratti di due esemplari, del tutto simili, potrebbe far pensare a una provenienza di queste ghiande dai dintorni di smirne. 5. 6. 7. 524 AΛE (retroverso) o EΛA (tavv. 1, 5; 2, 5) misure: 1,8 x 3,2; peso 39,441. AΛE (retroverso) o EΛA (tav. 1, 6; 2, 5) misure: 1,7 x 3,3; peso 39,12. Datazione: 306 o 294 a.C. se si accoglie la lettura EΛA. Bibliografia: per EΛA si rimanda a avram, cHiriac, matei 3013, p. 270, con precedente letteratura. una ghianda con iscrizione EΛΛ compare già in de minicis 1852, p. 347, n. 5. man[e- (tav. 1, 7). misure: 1,7 x 2,5; peso 25,91 GHiAnDe missiLi iscritte Di età eLLenisticA DA iZmir (tUrcHiA) 1. 2. 3. 4. 5. tav. 2. 1. Ghianda missile del Museo di Izmir con l’iscrizione COS (foto E. Laflı); 2. Luoghi di provenienza o conservazione delle ghiande missili presentate in quest’articolo. in alto Balikesir, al di sotto Akhisar, in basso Ödemiş, al centro all’inizio della baia Izmir (Smirne); 3. Diffusione delle ghiande con l’iscrizione ΘΡΑΣΙΒΟΛΟ; 4. Diffusione delle ghiande con iscrizione EYBoYΛΙΔΑΣ; 5. Diffusione delle ghiande con iscrizione AΛE (cerchio) ed EΛA (quadrato). 525 ergün LafLi, maurizio Buora una certa somiglianza con la legenda manes, che di solito è accompagnata, sull’altra faccia, da un altro nome 12. diffusione: ? datazione: il peso ridotto potrebbe forse suggerire una datazione al ii- i secolo a.c. 8. ti.Ho (tav. 1, 8). misure: 1,7 x 3; peso 28,48. alexandre avram suggerisce una lettura ti.Ho, o forse ti(B)Ho, genitivo più raro di tiBEioC (nome della paflagonia). per il genitivo si rimanda alla forma tiBHoY, attestata in ig Xii 8, 468 (thasos). diffusione: non si conoscono confronti. datazione: probabile tarda età ellenistica. Bibliografia: inedito. aPPendice. una GHianda iscritta di ePoca romana del GHiande iscritte da musei della turcHia museo di izmir e altre dalla medesima città di izmir, antica smyrna, proviene una ghianda iscritta con caratteri latini. La forma è diversa, in quanto ha sezione romboidale e non ellittica. La scritta cos fa comprendere che la ghianda apparteneva all’armamento di un soldato che prestava servizio militare agli ordini di un console o consolare. si potrebbe naturalmente pensare a diversi personaggi. non lontano da smirne, a magnesia sul sipilo, nel 190 le truppe romane al comando del console Lucio cornelio scipione, sconfissero quelle di antioco iii 13, ma non abbiamo elementi concreti per ricondurre a quel momento la nostra ghianda. La forma cos isolata su una faccia è comune ad altre ghiande iscritte, come ad esempio quelle, famose, rinvenute sotto le mura di enna e riferite a L. piso L. f. cos 14. cos (tav. 2, 1). da notare le dimensioni ridotte della o. misure: datazione: epoca romana. La maggior parte delle ghiande missili di piombo, materiale sconosciuto nell’archeologia anatolica, non sono esposte nei musei turchi. c’è una grande collezione del Museo di Ödemiş, ma solo poche hanno iscrizioni. Eccezionalmente due musei hanno ghiande missili di piombo nelle loro vetrine: tre esemplari si trovano nel museo di akhisar (antica thyateira) in lidia e quattro esemplari nel Museo di Balıkesir in misia. Quelle della misia sono state trovate nel corso di un’indagine archeologica a Burhaniye, gomec-Havran insieme ad alcune punte di freccia in bronzo, il che potreb12 13 14 526 per confronti avram, cHiriac, matei 2013, p. 279. Liv. XXXvii, 38-44. ciL i, 632; ciL X, 2, 8063, 2. GHiAnDe missiLi iscritte Di età eLLenisticA DA iZmir (tUrcHiA) be indicare una qualche guerra in questa parte della antica misia. sfortunatamente, nessuno di questi ritrovamenti è iscritto. si spera che in futuro vi sia una maggiore attenzione per le ghiande missili anatoliche, le loro iscrizioni e la loro tipologia. BiBLiografia avram, cHiriac, matei 2013 = a. avram, c. cHiriac, i. matei, Balles de fronde grecques en pays gète et ailleurs. sur les traces de Zopyrion dans le bas Danube, in “revue archéologique”, 2, pp. 227303. de minicis 1852 = g. de minicis, sulle antiche ghiande mîssili e sulle loro iscrizioni, in “dissertazioni della pontifica accademia romana di archeologia”, 11, 189-256. Garlan 1974 = y. Garlan, recherches de poliorcétique grecque, Biblothéque des Écoles françaises ďAthènes et de Rome, 223, paris. kelly 2012 = a. kelly, the cretan slinger at War – a weighty exchange, in “the annual of the British school at athens”, 107, pp. 273-311. kern 1999 = p. B. kern, Ancient siege Warfare, Bloomington (ind.). mainardis 2007 = f. mainardis, tra storia, collezionismo e falsificazione: le ghiande missili dei civici musei di trieste, in Xii congressus internationalis epigraphiae graecae et Latinae, provinciae imperii romani inscriptionibus descriptae. 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Keywords: lead sling stones; Hellenistic period; western asia minor; a turkish private collection; izmir; turkey; ionia; aiolis. ÖzeT: İzmir’deki Özel Bir kolleksiyonda Bulunan BaTi anadolu kÖkenli hellenisTik dÖnem Üzeri yazili kurşun saPan Taşlari Bu kısa makale İzmir Müze Müdürlüğü’ne Berna oğuz adına kayıtlı özel bir kolleksiyonda bulunan Hellenistik Dönem’e ait 10 adet kurşun sapan taşı üzerinedir. Bu sapan taşları Büyük İskender’in Batı Anadolu’daki seferlerinin birer ispatıdır. Makalenin sonunda bir adet Roma Dönemi sapan taşı da tanıtılmaktadır. Anahtar Kelimeler: Kurşun sapan taşları; Hellenistik Dönem; Batı Anadolu; bir türk özel kolleksiyonu; İzmir; türkiye; ionia; Aiolia. erGün lafli dokuz eylül üniversitesi, edebiyat fakültesi, arkeoloji Bölümü tınaztepe/Kaynaklar Yerleşkesi oda no. a 418, Buca, tr-35160 izmir. elali@yahoo.ca maurizio Buora via gorizia, 16 - i-33100 udine mbuora@libero.it 528