COPIA ELETTRONICA IN FORMATO PDF
RISERVATA AD USO CONCORSUALE E/O PERSONALE DELL’AUTORE
CONFORME AL DEPOSITO LEGALE DELL’ORIGINALE CARTACEO
Le iscrizioni
con funzione didascaLico-espLicativa
committente, destinatario,
contenuto e descrizione deLL’oggetto
neLL’instrvmentvm inscriptvm
atti deL vi incontro instrvmentA inscriptA
aquileia (26-28 marzo 2015)
a cura di maurizio Buora e stefano magnani
con la collaborazione di:
con il sostegno di:
2
centro di anticHitÀ aLtoadriaticHe
casa BertoLi - aQviLeia
societÀ friuLana di arcHeoLogia
a
nticHitÀ
LtoadriaticHe
rivista fondata da mario mirabella roberti
e diretta da giuseppe cuscito
volume
LXXXiii
editreg trieste 2016
«antichità altoadriatiche»
© centro di antichità altoadriatiche
via patriarca poppone 6 - 33053 aquileia (ud)
autorizzazione del tribunale di udine n. 318 del 27 ottobre 1973
© editreg di fabio prenc
sede operativa: via g. matteotti 8 - 34138 trieste
tel./fax ++39 40 362879, e-mail: editreg@libero.it
issn 1972-9758
direttore responsabile:
giuseppe cuscito
comitato scientifico:
Fabrizio Bisconti, Jacopo Bonetto, Rajko Bratož, Giovannella Cresci Marrone, Heimo Dolenz,
Sauro Gelichi, Francesca Ghedini, Giovanni Gorini, Arnaldo Marcone, Robert Matijašić, Emanuela
montagnari Kokelj, gemma sena chiesa.
La proprietà letteraria è riservata agli autori dei singoli scritti ed i testi sono stati sottoposti, per l’approvazione, all’esame di referenti e del comitato di redazione. La rivista non assume responsabilità di alcun
tipo circa le affermazioni e i giudizi espressi dagli autori.
Le immagini di proprietà dello stato italiano sono state pubblicate su concessione del miBact - dipartimento per i Beni culturali
e paesaggistici - direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del friuli venezia giulia - soprintendenza archeologia del friuli venezia giulia ed è vietata l’ulteriore riproduzione e duplicazione con ogni mezzo senza l’autorizzazione della
soprintendenza.
EDITORIALE
il centro di Antichità Altoadriatiche da sempre è stato presente e
attivo nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio epigrafico
aquileise: così, a partire dal Duemila, ha sostenuto la pubblicazione di due
guide di alto livello scientifico destinate ad accompagnare i visitatori del
museo Archeologico nazionale di Aquileia e del museo paleocristiano di
monastero: al primo è dedicato il volume 50° della rivista, curato dal compianto Giovanni Lettich; al secondo il volume 3° della serie “monografie”
curato da Giuseppe vergone, sotto la guida di chi scrive.
il volume 4° della serie “monografie”, curato da Fulvia mainardis e
intitolato iulium carnicum. storia ed epigrafia, costituisce, invece, un esaustivo aggiornamento alle conoscenza epigrafiche della città carnica.
il centro ha inoltre avviato una campagna di schedatura e documentazione fotografica del patrimonio epigrafico paleocristiano aquileiese
conservato presso i depositi del museo Archeologico nazionale, ancora
in larga parte inedito.
immediata perciò è stata la decisione di accogliere tra i numeri della
rivista gli Atti del “vi incontro instrumenta inscripta” (Aquileia, 26-28
marzo 2015), organizzato da maurizio Buora, stefano magnani e paola
ventura. il volume che ne uscito ha confermato la bontà della scelta: contiene 37 relazioni (oltre alla presentazione di Gino Bandelli degli Atti del
precedente incontro) distribuite su oltre 580 pagine, ricche di qualità.
in questo tempo di crisi (e non solo economica) che attanaglia il
nostro mondo “archeologico” l’edizione di un volume così ricco, nato
dalla sinergia di enti e istituzioni diversi, rappresenta uno stimolo per
continuare sulla strada intrapresa: promuovere Aquileia e il suo patrimonio.
prof. giuseppe cuscito
Direttore della rivista
“Antichità Altoadriatiche”
6
INDICE
premessa dell’amb. antonio zanardi Landi (presidente della Fondazione
Aquileia) ..................................................................................................
nota introduttiva dei curatori .......................................................................
diario dei lavori ............................................................................................
p.
»
»
11
13
15
»
21
manfred Hainzmann, premessa .................................................................
»
35
marc mayer, consideraciones sobre las diversas funciones de las inscripciones didascálicas o explicativas en el instrumentum inscriptum ......
»
39
simona marcHesini, il rapporto tra committente e destinatario nell’instrumentum inscriptum: la prospettiva del linguista ......................................
»
57
José remesal rodríGuez, sellar para qué? ...............................................
»
73
stefania Pesavento mattioli, Anfore vinarie adriatiche bollate con data
consolare ..................................................................................................
»
91
daniela riGato, manuela monGardi, tituli picti con datazione consolare su anfore vinarie italiche: indagini preliminari ..................................
»
101
francesca elisa maritan, nuovi marchi su anfore dagli scavi di Altino .
»
131
silvia ciPriano, Anfore Lamboglia 2, Dressel 6A e Dressel 6B dal piazzale
della cattedrale di iulia concordia: nuovi dati ......................................
»
145
carla corti, il peso delle anfore. Alcune osservazioni sulle indicazioni
didascaliche graffite e le modalità di pesatura .......................................
»
159
Paola cavaliere, danila Piacentini, iscrizioni didascaliche e esplicative
nel mondo punico. il progetto scrittura su argilla e ceramica nell’ambito
del sacro....................................................................................................
»
177
Presentazione del volume
Instrvmenta InscrIpta v
Gino Bandelli, presentazione del volume instrumenta inscripta v ...........
Gli atti
7
rossana de simone, instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e
punici .......................................................................................................
p.
187
francesca oliveri, testimonianze epigrafiche dai mari della sicilia .......
»
205
luiGi veccHio, Un gruppo di ‘pesi da telaio’ iscritti da velia ....................
»
227
stefania mazzoccHin, pesi da telaio iscritti da vicenza romana ..............
»
249
franco luciani, tomaso luccHelli, pondera exacta ad castoris ............
»
265
maria sutto, i pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del
museo Archeologico nazionale di Aquileia ............................................
»
291
marina vavassori, Osservazioni sulla statera del museo Archeologico di
Bergamo ...................................................................................................
»
315
fulvia mainardis, La collezione di pesi romani del civico museo di storia
ed Arte di trieste .....................................................................................
»
327
erGün lafli, maurizio Buora, Un possibile stampo per anfore e altri
stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa .....................
»
351
reinHold WedeniG, Angaben zu inhalt und Gewicht auf römerzeitlicher
Gefäßkeramik in noricum .......................................................................
»
359
elisa zentilini, iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere
artigianale di piazza Arditi d’italia a verona .........................................
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375
Brunella Portulano, il pane di ermione. segni graffiti di vita quotidiana
sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di Desenzano
del Garda .................................................................................................
»
385
maurizio Buora, stefano maGnani, Alcune iscrizioni graffite dai depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia ...................................
»
393
Paola maGGi, stefano maGnani, Frammenti in terra sigillata da Aquileia
recanti bolli e grafiti ...............................................................................
»
397
maurizio Buora, stefano maGnani, Una patera cnidia con scena erotica
»
411
Giulia Baratta, non solo immagini: didascalie e testi epigrafici nelle
serie ceramiche di gaius valerius verdullus con scene di gare circensi e
combattimenti gladiatori .........................................................................
p.
425
cristina Girardi, Le raffigurazioni di divinità con didascalia su terra
sigillata. Alcune considerazioni ...............................................................
»
439
valentina mantovani, ceramiche fini da mensa di età medio imperiale
ad Aquileia: la ceramica metallescente di treviri ..................................
»
453
silvia Braito, iscrizioni di produzione sulle “Lastre campana”: il caso di
annia arescusa ........................................................................................
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465
maria turcHiano, francesca Giannetti, Le lampade vitree incise di
Faragola. committenza, produzione, circolazione e funzione ................
»
479
alfredo BuonoPane, gladiatorum paria con didascalie su instrumentum:
alcune considerazioni in margine a un elemento di cerniera bronzea
rinvenuto a Bologna ................................................................................
»
497
cHristoPHe scHmidt HeidenreicH, Un cas particulier des inscriptions à
fonction explicative et didactique : les inscriptions sur militaria ...........
»
511
erGün lafli, maurizio Buora, Ghiande missili iscritte di età ellenistica
nella collezione privata di Berna Oğuz di Izmir (Turchia) .....................
»
521
Giulia marsili, iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età tardoantica: tipologie e funzioni ......................................................................
»
529
anGela Borzacconi, faBio PaGano, Oggetti inscritti nella realtà funeraria del Friuli longobardo .........................................................................
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555
federica scicolone, Objects into verses: visual representations of
instrumenta and their poetic Descriptions ..............................................
»
563
anGela donati, conclusioni .......................................................................
»
573
norme redazionali ..............................................................................................
»
578
9
10
PREMESSA
Aquileia è nota a tutti non solo per le testimonianze archeologiche della città
romana o per la basilica cristiana, ma anche per lo straordinario patrimonio epigrafico che il suo suolo ha restituito.
passeggiando lungo le gallerie del museo, ci si immerge in un’atmosfera suggestiva e le centinaia di iscrizioni che vi sono conservate ci illustrano molteplici aspetti
della vita degli antichi abitanti di Aquileia e di quello che essi pensavano di trovare
dopo la morte.
Accanto a questa scrittura vi sono tuttavia moltissime altre scritture, ben meno
monumentali, apposte su diverse categorie di oggetti d’uso, che hanno certamente un
valore documentario non inferiore e spesso un’immediatezza e una vivacità incomparabile.
il vi incontro sugli instrumenta inscripta, svoltosi ad Aquileia nel 2015, porta
un importante contributo in questo settore di studi, mostrando una volta di più come
l’utilizzo della scrittura fosse in età romana veramente pervasivo, forse molto più di
quanto un profano potrebbe comunemente credere.
È dunque con piacere che la Fondazione Aquileia ha aderito all’invito degli
organizzatori a sostenere la pubblicazione dei ricchissimi Atti dell’incontro che, attraverso l’allargamento nello spazio e nel tempo dei singoli casi di studi, inseriscono
le testimonianze di Aquileia in un contesto ben più ampio e costituiscono un tassello
importante per la conoscenza degli usi e costumi degli antichi romani e, in particolare, degli antichi Aquileiesi.
amb. antonio zanardi Landi
presidente della Fondazione Aquileia
cristiano tiussi
Direttore della Fondazione Aquileia
11
12
NOTA INTRODUTTIVA DEI CURATORI
il presente volume raccoglie gli atti del vi incontro instrumenta inscripta, svoltosi
ad Aquileia dal 26 al 28 marzo 2015; esso si pubblica con il determinante sostegno
della Fondazione Aquileia, cui va il nostro più sentito ringraziamento.
nel corso degli ultimi anni, grazie anche alla serie di colloqui inaugurata a pécs
nel 1991, che ha stimolato e rinnovato l’attenzione degli specialisti, il campo di analisi dell’instrumentum inscriptum si è enormemente ampliato e abbraccia quasi tutti
i generi che fanno parte della così detta cultura materiale antica, le cui tracce sono
sopravvissute ino ai nostri giorni. Mentre in passato è stato indagato in gran parte
l’ambito dei marchi di fabbrica – su cui le ricerche continuano e per cui la speciicazione delle aree di commercializzazione e gli eventuali rapporti dei fabbricanti tra
loro e con le “élites” dominanti rimangono sempre un terreno privilegiato di studio –,
di recente sono stati sviluppati altri settori di ricerca, che mirano ad approfondire, ad
esempio, il contesto più propriamente privato, prendendo in considerazione l’ampia
gamma di indicazioni di proprietà e di funzionalità che caratterizzano il vasto mondo
degli oggetti.
Da questa constatazione, proseguendo nella scelta di individuare obiettivi tematici speciici adottata negli ultimi convegni della serie instrumenta inscripta, in una
riunione preliminare all’incontro aquileiese si è concordato con manfred Hainzmann
di concentrare l’attenzione sulla funzione didascalico-esplicativa delle iscrizioni su
instrumentum; ovvero su quei testi, a volte di una essenzialità estrema, il cui scopo era
originariamente quello di fornire informazioni circa il committente, il destinatario, il
contenuto dell’oggetto stesso o una sua descrizione.
L’incontro non ha avuto la pretesa di esaurire uno o più campi di indagine, ma
ha inteso proporne alcuni che ultimamente si sono rivelati molto promettenti. tra
questi, segnaliamo quello dei pesi da telaio, riconducibile ad aspetti quanto mai
privati, connessi da un lato con la lavorazione domestica della lana (lanam fecit...) e
dall’altro con i settori della produzione laterizia o ceramica in genere. sarà quanto
mai interessante, quando saranno pubblicate ulteriori ricerche di ambito regionale,
veriicare se esistano linee di tendenza uniformi per periodi o aree, oppure se in
questo caso vi siano soluzioni ed evoluzioni locali diverse. Una dialettica o forse più
rettamente una giustapposizione tra pubblico e privato sembra in qualche modo individuabile nell’ampio settore dei pesi, sia in pietra sia in metallo. si tratta di oggetti
che per moltissimo tempo sono stati trascurati o che non sono emersi dal puro ambito
13
dell’antiquaria e che sembrano in grado di offrire, invece, informazioni e spunti di
grande interesse. Altrettanto può dirsi per quanto riguarda le sigle di produzione incise sui blocchi lapidei, per il cui studio è auspicabile la creazione di ampi cataloghi
e database.
Accanto a queste “nuove” linee di ricerca compaiono in questa raccolta interventi di carattere più tradizionale, comunque ricchi di stimoli e di interesse, quali i
contributi sulle anfore, sulla ceramica (pure con angolazioni di novità), sulle ghiande
missili etc.
Astraendosi dall’analisi delle singole categorie di oggetti iscritti, alcuni saggi affrontano nelle sue diverse forme il tema della comunicazione implicita nel testo iscritto.
Si delinea in tal modo l’ampia gamma delle relazioni identiicabili tra il messaggio
trasmesso dal testo, il supporto e la presenza di eventuali immagini. in un sottile gioco
allusivo, tale rapporto sussiste persino quando gli instrumenta risultano igurati su
monumenti di diversa natura, ma pur sempre accompagnati da epigrammi descrittivi.
Va inine sottolineato l’apporto che lo studio dell’instrumentum inscriptum può riservare nel contesto degli studi linguistici, con applicazioni che oltrepassano l’ambito
espressivo del latino per arrivare a lingue e scritture “frammentarie”, come nei casi
dell’etrusco e del retico. in tale direzione, siamo particolarmente lieti di accogliere
nel volume una serie di contributi che oltrepassano l’originaria deinizione di instrumenta inscripta Latina, allargando l’orizzonte alle esperienze al mondo greco e soprattutto alle realtà fenicie e puniche, e che costituiscono un carattere indubbiamente
peculiare di questo volume.
maurizio Buora - stefano magnani
14
VI INCONTRO INSTRVMENTA INSCRIPTA
Comitato scientifico
maurizio Buora (società friulana di archeologia)
stefano maGnani (università degli studi di udine)
Paola ventura (museo archeologico nazionale di aquileia)
GIOVEDì 26 MARzO
9.25
9.50
10.15
11.00
11.25
11.50
12.15
12.40
16.00
16.55
17.20
17.45
18.10
18.35
m. Hainzmann (graz), premessa
m. mayer (Barcelona), consideraciones sobre las diversas funciones de las
inscripciones didascálicas o explicativas en el instrumentum inscriptum
J. remesal rodríGuez (Barcelona), sellar ¿para qué? el sistema de comunicación en los sellos de las ánforas Dressel 20
s. Pesavento mattioli (padova), Anfore vinarie adriatiche bollate con data
consolare
d. riGato, m. monGardi (Bologna), tituli picti con datazione consolare su
anfore vinarie italiche: indagini preliminari
f. e. maritan (venezia), nuovi marchi su anfore dagli scavi di Altino
s. ciPriano (padova), Anfore bollate dagli scavi del piazzale della cattedrale
di concordia sagittaria
c. corti (modena), il peso delle anfore. Alcune osservazioni sulle indicazioni didascaliche graffite e le modalità di pesatura
g. Bandelli (trieste), presentazione del volume instrumenta inscripta v
f. Giannetti, m. turcHiano (foggia), Le lampade vitree incise di Faragola.
committenza, produzione, circolazione e funzione
d. Patti (enna), marchi di fabbrica sulle lucerne della villa del casale di
piazza Armerina (en)
p. cavaliere, d. Piacentini (roma), iscrizioni didascaliche e esplicative nel
mondo punico. il progetto “scrittura su argilla e ceramica nell’ambito del
sacro”
r. de simone (enna), instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e
punici
f. olivieri (palermo), testimonianze epigrafiche dai mari della sicilia
15
VENERDì 27 MARzO
9.00
9.25
9.50
10.15
11.00
11.25
11.50
12.15
12.40
15.00
15.25
15.50
16.15
17.00
17.30
17.50
18.15
18.40
16
f. luciani, t. luccHelli (venezia), pondera exacta ad castoris aedem: verso
un corpus dei set di pesi a ciotola in bronzo
m. sutto (padova), i pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del
museo Archeologico nazionale di Aquileia
m. vavassori (Bergamo), Osservazioni sulla statera del museo archeologico
di Bergamo
r. WedeniG (graz), inhaltsbezogene text- und Zahlenangaben auf römerzeitlichen Kleinfunden aus Österreich
s. mazzoccHin (padova), pesi da telaio iscritti da vicenza romana
r. scoPacasa (exeter), sigla dei sanniti? i pesi da telaio da monte pallano
(chieti-Abruzzo)
L. veccHio (salerno), pesi da telaio e pondera da velia
s. Braito (verona), iscrizioni didascaliche e di produzione sulle lastre
campana
e. lafli (izmir), m. Buora (udine), instrumenta inscripta from Asia minor:
Unpublished Finds from the Museums at Ödemiş, Bursa, Cilicia, Samsun,
paphlagonia, elsewhere
e. zentilini (verona), iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere artigianale di piazza Arditi a verona
v. mantovani (padova), ceramiche fini da mensa di età medio imperiale ad
Aquileia: la ceramica metallescente di treviri
c. Girardi (graz), Le raffigurazioni di divinità con didascalie su terra
sigillata
f. mainardis (trieste), tra collezionismo e storia economica: i pesi iscritti
bronzei e lapidei dei civici musei di trieste
g. Baratta (macerata), il circo di terracotta: gli aurighi di gaius valerius
verdullus
a. BuonoPane (verona), L’arena di vetro: vasellame vitreo con nomi di gladiatori
ch. scHmidt HeidenreicH (genève), Un cas particulier des inscriptions à
fonction didactique et explicative: les inscriptions sur militaria
d. Tončinić (zagreb), instrumenta tiluriensia
e. lafli (izmir), m. Buora (udine), Ghiande missili iscritte di età ellenistica in una collezione privata di izmir (turchia)
SAbATO 28 MARzO
9.30
9.55
10.20
10.45
14.00
14.25
14.50
15.15
15.40
g. cicala, s. Gazzoli (pisa), i numerali nelle notae lapidicinae di Luna.
Alcune riflessioni
g. marsili (Bologna), iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età
tardo antica: tipologie e funzioni
d. Gorostidi Pi, J.a. remolà (tarragona), Un frammento di tabula in terracotta con iscrizione corsiva ante cocturam dalla villa romana di els mongons
(tarraco, Hispania citerior)
L. zerBini (ferrara), iscrizioni e tituli picti nel carico della nave romana di
comacchio
f. scicolone (London), Descriptive Greek epigrams inscribed on symbolic
funerary monuments
s. marcHesini (verona), il rapporto tra committente e destinatario nell’instrumentum inscriptum: la prospettiva del linguista
m. Buora, s. maGnani (udine), Una lamina in piombo iscritta da moruzzo
e l’importazione di viti dal Lazio nell’agro di Aquileia in età traianea
presentazione dei poster:
e. Braidotti (udine), titulus pictus da un’anfora iberica dei depositi del
museo di Aquileia
m. Buora, s. maGnani (udine), nuove iscrizioni graffite dai depositi del
museo Archeologico nazionale di Aquileia
L. Gerri (udine), Alcuni inediti documenti bollati e graffiti dai depositi del
museo Archeologico nazionale di Aquileia
a. Borzacconi, f. PaGano (cividale del friuli), Oggetti inscritti nella ritualità funeraria del Friuli longobardo
B. Portulano (desenzano del garda), il pane di ermione. segni graffiti di
vita quotidiana sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di
Desenzano del Garda
a. donati (Bologna), considerazioni conclusive
17
Ergün Laflı, Maurizio Buora
un possiBiLe stampo per anfore e aLtri stampi per pane
di etÀ medioBizantina daL museo di Bursa
il museo archeologico di Bursa, costituito nel 1904 e riallestito negli anni settanta
del secolo scorso, raccoglie molte antichità di età preromana, tardoromana, altomedioevale e mediobizantina. sono numerose le opere di carattere funerario, come sculture,
corredi con vasellame e suppellettile metallica, ma abbondano anche altri oggetti. La
grande ricchezza del materiale che esso contiene è commisurata all’importanza della
città. essa, appoggiata alle pendici del monte uludağ (l’antico olimpo della misia)
fece parte dell’Impero romano d’oriente ino al 1365, anno in cui divenne la prima
capitale dell’impero ottomano. nel museo sono documentati in special modo i periodi
anteriori all’epoca ottomana.
per questo incontro si è scelto di presentare alcuni stampi di grande interesse.
stamPi di anfore di età medioBizantina
L’attenzione sul commercio dei beni trasportati entro anfore in età mediobizantina
si è particolarmente intensiicata negli ultimi decenni, a opera di studiosi di lingua e cultura russa, romena, bulgara, greca e turca, cui si sono aggiunti alcuni colleghi austriaci
e nordamericani.
si è notato che alcune anfore di quest’epoca presentano sull’ansa o alla base del
collo spesso un marchio, per lo più circolare, ma anche di altra forma con poche lettere.
sono stati pubblicati studi sia sulle impronte – di varia forma – presenti in queste anfore, per cui solo raramente si conoscono i signacula, sia sugli stessi sigilli metallici, per i
quali non sempre conosciamo le relative anfore bollate. nel 2008 evelina todorova ha
pubblicato una ventina di impressioni, di vario tipo e forma, presenti su anfore conservate nel museo di silistra (Bulgaria) 1.
uno dei primi casi studiati riguarda anfore che recano timbri circolari con le
iniziali del nome Konstantinou: essi, quadrangolari o circolari (tav. 1, 1), sono stati
riferiti a uno degli imperatori di questo nome della dinastia macedone. un sigillo per
imprimere il marchio si conserva nel museo di Kiev e altro in una collezione privata
di vienna 2 (tav. 1, 2). Le anfore con questi bolli sono state rinvenute in più località
intorno al mar nero 3.
1
todorova 2008.
GrünBart 2006, p. 19, ig. 6.
3
sulla questione Булгаков 2000; Булгаков 2000a; BulGakov 2000b; Булгаков 2000c;
Булгаков 2000d.
2
351
ergün LafLi, maurizio Buora
un sito importante che ha dato più bolli è la località di pacuiul lui soare, sulla
riva meridionale del danubio, oggi in romania. Qui si rinvenne nel 1971 un bollo a
forma di anfora con tre lettere lette come ΓEO (Georgios) o dubitativamente come
ΛEO, abbreviazione di Leon 4 (tav. 1, 3). effettivamente un sigillo scoperto negli anni
sessanta del secolo scorso appartenne a uno stratega di questo nome, databile ancora
al tempo della prima conquista bizantina 5. oggi si preferisce considerare l’omonimo
menzionato nello stampo per anfore semplicemente come il proprietario della oficina ceramica o forse del contenuto delle anfore. anfore con questo marchio sono
presenti in una vasta zona, che va dall’ex unione sovietica all’area del basso danubio
(Dinogetia) 6.
da noviodunum, sempre sulla riva del danubio, ma vicino all’odierna tulcea, è
emerso nel 2005 uno stampo circolare con due lettere, rispettivamente Σ e ρ che non
riusciamo oggi a interpretare 7 (tav. 1, 4). esso è in bronzo, ha il diametro di cm 3,2 ed
è alto cm 0,5; nella parte posteriore ha una piccola maniglia.
Un bollo circolare simile con le iniziali di IΩA(NNH)C si rinvenne nel cortile del
monastero di synasis a maronea, in tracia, lungo la costa dell’egeo 8 (tav. 1, 5).
un bollo del tutto simile si trova nella collezione menil a Houston, nel texas:
esso è legato con una catena a quattro chiavi 9. La collezione comprende circa duecento
sigilli in bronzo di età bizantina 10.
un bollo circolare è esposto nel museo di tessaloniki e probabilmente apparteneva a un sistema di bollatura e/o di controllo relativo alla città o a una struttura cittadina.
Il sigillo sembra recare il nome della città ΘEC(AΛO)N(IKH) 11 (tav. 1, 6).
impronte tratte da bolli di presunta origine tessalonicense si trovano anche su anfore rinvenute in crimea e nella russia meridionale (tav. 1, 7).
caratteri morfoloGici deGli stamPi
gli stampi metallici per anfore sono generalmente diversi dai signacula utilizzati
per altri scopi, ad esempio per marchiare il pane benedetto. Hanno dimensioni simili,
con le lettere alquanto sporgenti entro uno spazio incavato, circondato da un bordo
lineare rotondo. nel fondo, liscio, presentano due o tre fori che si ritiene dovessero far
uscire l’aria durante l’impressione sull’argilla.
BarascHi 1973, p. 543; PoPescu 1976, p. 192; STănică 2007, p. 517.
diaconu 1969, p. 396.
6
Inscripţii greceşti şi latine.
7
STănică 2007.
8
BakirTziS 1997, p. 258, n. 179.
9
riprodotto in copertina in vikan, nesBitt 1980.
10 nesBitt 1983, p. 182.
11 L’oggetto qui conservato e riprodotto in quest’articolo è stato fotografato da E. Lalı. Bakirtzis
1989, pp. 82-83, n. 1; diamanti 2014, p. 128, ig. 2.7.
4
5
352
Un0 stAmpO per AnFOre e ALtri stAmpi per pAne Di età meDiOBiZAntinA DAL mUseO Di BUrsA
1.
a.
4.
2.
b.
3.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
tav. 1. 1. stampi per anfore con il monogramma letto come Koc o Koct; 2. stampo per anfore di età
mediobizantina, in collezione privata a vienna (da GrünBart 2006, p. 19); 3. stampo per anfore a forma
di anfora da pacuiul lui soare (da BarascHi 1973); 4. stampo per anfore da noviodunum-isaccea (da
STănică 2007); 5. stampo per anfore dal monastero di synasis a maronea, in tracia (da BakirTziS 1997);
6. Stampo per anfore al Museo della cultura bizantina di Salonicco (foto E. Lalı); 7. Stampo per anfore (?)
del Museo di Bursa (foto E. Lalı); 8. Stampo del Museo di Bursa (foto E. Lalı); 9. Stampo del Museo di
Bursa (foto E. Lalı); 10. Stampo del Museo di Bursa (foto E. Lalı).
353
ergün LafLi, maurizio Buora
a volte gli stampi recano nella parte posteriore, come i signacula, una piccola
maniglia per tenerli in mano oppure una sporgenza per l’inserimento in un manico,
probabilmente ligneo, andato perduto.
autorità di riferimento
come è usuale nei sigilli, gli stampi recano solo poche lettere riferite al nome
dell’imperatore o del funzionario o della città, che si deve ritenere proprietario dei fondi
in cui veniva prodotta la merce contenuta nelle anfore. o forse si trattava di un sigillo
di garanzia, a certiicare l’origine e la qualità del contenuto.
non si deve tuttavia ritenere che i sigilli siano da riferire sempre a strutture amministrative civili. infatti come si è accennato sopra, uno di essi è stato trovato in un
monastero e probabilmente altri provengono da complessi monastici. tali potrebbero
essere ad esempio i sigilli del museo di Bursa, località che nel periodo mediobizantino
vide una grande ioritura di monasteri, in parte sopravvissuti ino a oggi e in parte ridotti di importanza a partire dall’inizio del periodo ottomano. se questo è vero, diventa
ancora più dificile l’interpretazione degli stampi, che potrebbero riferirsi al nome della
struttura ecclesiastica oppure a quello del funzionario o del monaco addetto alla bollatura e al controllo della produzione e alla sua commercializzazione.
il contenuto delle anfore
importanti studi condotti su larga scala da nergis günsenin hanno permesso di
classiicare le anfore del periodo mediobizantino 12. ciò è stato possibile anche grazie
al rinvenimento di relitti e allo studio dei loro carichi. anche nel museo di Bursa si
conservano alcune anfore provenienti da un relitto, ma non sono bollate.
La stessa günsenin alcuni anni fa ha posto in evidenza la produzione di anfore
nella località di ganos e l’ha collegata alla viticoltura dell’area, i cui prodotti erano poi
diffusi non solo sulle coste del mar nero, ma anche nell’egeo orientale.
La zona di Bursa è famosa, ancora oggi, per una ricca produzione di olio, di buona
qualità, per cui si può pensare che i sigilli potessero servire a bollare i contenitori di
olio, che veniva prodotto nei fondi di proprietà dei monasteri locali.
la datazione dei siGilli
il riferimento a pacuiul lui soare è importante perché qui si fondò dopo il 971, a
opera dell’imperatore giovanni zimisce, una fortezza che doveva servire come base
12
354
ad es. Günsenin 1989; Günsenin 2001.
Un0 stAmpO per AnFOre e ALtri stAmpi per pAne Di età meDiOBiZAntinA DAL mUseO Di BUrsA
per la lotta danubiana e come difesa della città di Dorostolon (già Durostorum), capitale del tema. La fortezza, entrata poi a far parte del territorio dello zar bulgaro samuel,
ebbe minore importanza, inché all’inizio dell’XI secolo fu riconquistata dai Bizantini.
In seguito la città ebbe un suo sviluppo ino alla ine del XII secolo.
stampi impressi con timbri circolari sono stati rinvenuti su anfore del tipo günsenin i, datate tra la metà del X e la metà dell’Xi secolo.
in linea di massima si ritiene che l’uso di bollare le anfore sia cessato nel corso
del Xii secolo.
i siGilli del museo di Bursa
riteniamo che il n. 1 possa essere uno stampo per anfore, vista la sua somiglianza
con i bolli delle anfore circolanti nel mar nero, lungo la costa occidentale dell’asia minore e della Grecia settentrionale e in Tracia tra ine del X e inizio del XII secolo. Gli altri stampi sembrano piuttosto rientrare nella comune tipologia degli stampi per il pane,
sui quali esiste ampia bibliograia 13. da notare anche la varietà delle forme: in primo
luogo manca un supporto circolare, quindi abbiamo una forma quadrotta con angoli
arrotondati, un monogramma per così dire libero ovvero senza fondo e inine un altro
formato da tre cerchi tangenti al centro. si è calcolato che esistano almeno cinquecento
stampi per pane benedetto in legno, terracotta e metallo conservati presso i musei e i
collezionisti privati 14. alcuni autori ipotizzano che gli stampi potessero avere una funzione promiscua 15. È verosimile che i nostri derivino dai monasteri che in grandissimo
numero erano posti immediatamente al di fuori della città. essi possedevano numerosi
appezzamenti da cui si ricavava olio di oliva di ottima qualità. se questo è vero, allora
i sigilli potrebbero indicare il nome del monastero o piuttosto del funzionario preposto
al controllo del contenuto delle anfore. non vi sono attualmente notizie circa una produzione di anfore nell’area.
non abbiamo elementi per una datazione degli altri sigilli, che riteniamo usati
per bollare il pane. in base alla somiglianza di forma si potrebbe pensare che anch’essi
datino all’età mediobizantina, nel periodo antecedente la conquista della città da parte
degli ottomani. solo il n. 3 richiama piuttosto la forma dei monogrammi del vi e vii
secolo. il notevole numero di monasteri e centri religiosi della città, cui si è fatto cenno
sopra, potrebbe giustiicare l’ampio utilizzo di questi oggetti. Va rilevata, peraltro, la
totale assenza di simboli cristiani legati alla fede e al culto, per cui si potrebbe anche
supporre un loro uso primario per ini amministrativi e/o iscali.
13 si vedano ad es., da ultimi, GrünBart 2006 e caseau 2014. gli autori hanno illustrato alcuni
esempi dall’asia minore in Buora, lafli 2014.
14 GrünBart 2006, p. 13, nota 1 (dato relativo all’anno 2005).
15 “en fait, les marqueurs ne servaient pas seulement à marquer le pain mais aussi d’autres supports
avant cuisson, comme les amphores, les lampes en terre cuite ou les briques” (caseau 2014, p. 610).
355
ergün LafLi, maurizio Buora
cataloGo
1.
2.
3.
4.
stampo circolare in bronzo, con bordo sporgente, arrotondato e presa cilindrica posteriore.
nella parte che serviva a imprimere il sigillo troviamo alcune lettere disposte in croce, in
particolare in basso un Δ maiuscolo, di fianco un δ minuscolo, in alto il dittongo υο e a
sinistra un Σ (?) (tav. 1, 7).
diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,5.
inedito.
Stampo quadrangolare con bordi arrotondati e lati convessi. Lettere ρ, δ, Ω e forse Φ.
diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,4 (tav. 1, 8).
inedito.
Stampo configurato a monogramma. Si riconoscono le lettere A, M, N, P, Φ, O e Υ. La
forma del monogramma ricorda quelli in uso nel vi e vii secolo (tav. 1, 9).
diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,7 x h totale cm 1,3.
inedito.
Stampo formato da tre cerchi uniti al centro. Ciascuno di essi contiene una lettera: I, Χ e
Σ.
diam. cm 2,8 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,5 (tav. 1, 10).
inedito.
BiBLiografia
Bakirtzis 1989 = cH. Bakirtzis, Βυζαντινά τσουκαλολάγηνα, atene.
BakirTziS 1997 = ch. BakirTziS, Amphora stamp, in the Glory of Byzantium: Art and culture of the middle Byzantine era, A.D. 843-1261, a cura di H. c. evans e W. d. Wixom, new York.
BaraSchi 1973 = S. BaraSchi, O ştampilă de bronz de la Păcuiul lui Soare, in “Studii şi cercetări de istorie
veche şi arheologie”, 24 pp. 541-544.
Булгаков 2000а = B. B. Булгаков, Византийские амфоры IX-XIV вв.: основные типы”, Восточноевропейский археологический журнал, 4 (5) <http://archaeology.kiev.ua/journal/040700/bulgakov.htm> (consultato il 24 giugno 2015).
BulGakov 2000b = v. BulGakov, vizantiinskye amfornyie kleyma Xiv s monogrammnoy imeni
Konstantin,vizantiyskie amfory. Arheologiceskie obnapyjenia vostocioy Evropy, in <http://archaeology.kiev.ua/byzantine/amphorae/stamps/bulgakov1.htm> (consultato il 25 giugno 2015).
Булгаков 2000c = B. B. Булгаков, Византийские амфорные клейма XIV в. из Солхата, Херсонеса
и Судака”, <http://archaeology. kiev.ua /byzantine /amphorae/stamps/bulgakov2/htm> (consultato
il 25 giugno 2015).
Булгаков 2000d = B. B. Булгаков, Штамп для клеймения византийских амфор XI в.”, Восточноевропейский археологический журнал, 1(2), <http://archaeology. kiev.ua/journal/010100/bulgakov.htm> (consultato il 25 giugno 2015).
Buora, lafli 2014 = M. Buora, e. lafli, tre signacula dall’Asia minore, in instrumenta inscripta v.
signacula ex aere. Aspetti epigraici, archeologici, giuridici, prosopograici, collezionistici, atti
del convegno internazionale (verona, 20-21 settembre 2012), a cura di a. BuonoPane e s. Braito,
con la collaborazione di c. Girardi, roma, pp. 417-422.
356
Un0 stAmpO per AnFOre e ALtri stAmpi per pAne Di età meDiOBiZAntinA DAL mUseO Di BUrsA
caseau 2014 = B. caseau, Les marqueurs de pain, objets rituels dans le christianisme antique et byzantin,
in “revue de l’histoire des religions”, 231, pp. 599-617.
diamanti 2014 = c. diamanti, inscriptions on Byzantine Amphoras, in ΔΑΣΚΑΛΑ ΑΠΟΔΟΣΗ
ΤΙΜΗΣ ΣΤΗΝ ΟΜΟΤΙΜΗ ΚΑΘΗΓΗΤΡΙΑ ΜΑΙΡΗ ΠΑΝΑΓΙΩΤΙΔΗ-ΚΕΣΙΣΟΓΛΟΥ,
a cura di p. Petridis e B. foskolou, atene, pp. 121-137.
diaconu 1969 = P. diaconu, rolul cetăţii din insula Păcuiul lui Soare în cadrul situaţiei politice a Dobrogei la sfârşitul secolului X, in “pontica”, 2, pp. 395-400.
GrünBart 2005 = m. GrünBart, verbreitung und Funktion byzantinischer metallstempel, in siegel
und siegler, akten des 8. internationalen symposions für Byzantinische sigillographie, a cura di
c. ludWiG, francoforte sul meno - Berlino - Berna - Bruxelles - new York - oxford - vienna, pp.
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importation of Byzantine Wine and Olive Oil to Kievan rus’, in “Byzantium and the north. acta
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STănică 2012 = a. STănică, Tipologia amforelor bizantine descoperite în aşezările din nordul Dobrogei,
in “peuce”, 10, pp. 53-80.
stefan, comşa, comşa 1967 = G. stefan, m. comşa, e. comşa, Dinogetia i, Bucuresti.
todorova 2008 = e. todorova, timbres amphoriques médievaux du museé de silistra, Bulgarie de nordest, in “culture et civilisation at lower danube”, 24, pp. 301-314.
vikan, nesBitt 1980 = G. vikan, J. nesBitt, security in Byzantium: Locking, sealing and Weighing, in
“dumbarton oaks Byzantine”, collection, publications 2,Washington, d.c.
zelenko 2009 = s. zelenko, shipwrecks of the 9th-11th centuries in the Black sea near soldaya, in Actas
de viii congreso internacional de ceramica medieval, ciudad real, i, pp. 235-244.
riassunto
si presentano qui quattro stampi metallici conservati nel museo di Bursa (turchia): tutti hanno
monogrammi formati da singole lettere. il primo ha una stretta analogia con gli stampi per anfore di età
mediobizantina, attestati in una vasta area che va da tessalonica al mar nero. gli altri potrebbero rientrare
nella più vasta categoria dei così detti “stampi per pane” che peraltro potevano certo avere altre funzioni,
per bollare vari prodotti, o semplicemente di carattere iscale e/o amministrativo.
parole chiave: museo di Bursa; turchia; stampo per anfore; stampi per pane; età mediobizantina.
357
ergün LafLi, maurizio Buora
summary: a PossiBle amPHora stamP and otHer Bread stamPs of middle
in tHe museum of Bursa (turkey)
Byzantine
Period Housed
this paper presents four metal stamps housed in the museum of Bursa (turkey): all bear monograms
formed by individual letters. The irst has a close analogy with the amphora stamps of middle Byzantine
period, attested in a wide area stretching from thessalonica to the Black sea. the others could fall under
the broader category of so-called “bread stamps” that could also have some other functions, to stamp
various products or simply for tax and / or administrative purposes.
Keywords: museum of Bursa; turkey; amphora stamp; bread stamp; middle Byzantine period.
Özet: Bursa müzesi’ndeki olasi Bir amPHora müHrü
damGalari
ve
orta Bizans dÖnemi’ne ait ekmek
Bu kısa makalede Bursa Müzesi’nden dört adet metal mühür tanıtılmaktadır. Bu mühürler harf
kombinasyonlarından oluşturulmuş monogramlardan meydana gelir. Mühürlerden ilkinin Orta Bizans
Dönemi’ne ait amphora baskıları arasında oldukça benzerleri vardır. Bu benzerler Selanik’ten Karadeniz’e
uzanan bir bölgede yayılmaktadırlar. Diğer mühürler “ekmek mührü” olarak sınılandırılmış olup, bu
mühürler birçok işleve sahip olabilirler. Bu işlevler arasında farklı ürün çeşitlerini mühürlemek ile vergilendirmek ya da idari işlevler söz konusu olabilir.
Anahtar Kelimeler: Bursa Müzesi; amphora mührü; ekmek mührü; Orta Bizans Dönemi.
erGün lafli
Dokuz Eylül Üniversitesi, Edebiyat Fakültesi, Arkeoloji Bölümü
Tınaztepe/Kaynaklar Yerleşkesi
oda no. a 418, Buca, tr-35160 izmir.
elali@yahoo.ca
maurizio Buora
via gorizia, 16 - i-33100 udine
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358
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aquileia (26-28 marzo 2015)
a cura di maurizio Buora e stefano magnani
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soprintendenza.
EDITORIALE
il centro di Antichità Altoadriatiche da sempre è stato presente e
attivo nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio epigrafico
aquileise: così, a partire dal Duemila, ha sostenuto la pubblicazione di due
guide di alto livello scientifico destinate ad accompagnare i visitatori del
museo Archeologico nazionale di Aquileia e del museo paleocristiano di
monastero: al primo è dedicato il volume 50° della rivista, curato dal compianto Giovanni Lettich; al secondo il volume 3° della serie “monografie”
curato da Giuseppe vergone, sotto la guida di chi scrive.
il volume 4° della serie “monografie”, curato da Fulvia mainardis e
intitolato iulium carnicum. storia ed epigrafia, costituisce, invece, un esaustivo aggiornamento alle conoscenza epigrafiche della città carnica.
il centro ha inoltre avviato una campagna di schedatura e documentazione fotografica del patrimonio epigrafico paleocristiano aquileiese
conservato presso i depositi del museo Archeologico nazionale, ancora
in larga parte inedito.
immediata perciò è stata la decisione di accogliere tra i numeri della
rivista gli Atti del “vi incontro instrumenta inscripta” (Aquileia, 26-28
marzo 2015), organizzato da maurizio Buora, stefano magnani e paola
ventura. il volume che ne uscito ha confermato la bontà della scelta: contiene 37 relazioni (oltre alla presentazione di Gino Bandelli degli Atti del
precedente incontro) distribuite su oltre 580 pagine, ricche di qualità.
in questo tempo di crisi (e non solo economica) che attanaglia il
nostro mondo “archeologico” l’edizione di un volume così ricco, nato
dalla sinergia di enti e istituzioni diversi, rappresenta uno stimolo per
continuare sulla strada intrapresa: promuovere Aquileia e il suo patrimonio.
prof. giuseppe cuscito
Direttore della rivista
“Antichità Altoadriatiche”
6
INDICE
premessa dell’amb. antonio zanardi Landi (presidente della Fondazione
Aquileia) ..................................................................................................
nota introduttiva dei curatori .......................................................................
diario dei lavori ............................................................................................
p.
»
»
11
13
15
»
21
manfred Hainzmann, premessa .................................................................
»
35
marc mayer, consideraciones sobre las diversas funciones de las inscripciones didascálicas o explicativas en el instrumentum inscriptum ......
»
39
simona marcHesini, il rapporto tra committente e destinatario nell’instrumentum inscriptum: la prospettiva del linguista ......................................
»
57
José remesal rodríGuez, sellar para qué? ...............................................
»
73
stefania Pesavento mattioli, Anfore vinarie adriatiche bollate con data
consolare ..................................................................................................
»
91
daniela riGato, manuela monGardi, tituli picti con datazione consolare su anfore vinarie italiche: indagini preliminari ..................................
»
101
francesca elisa maritan, nuovi marchi su anfore dagli scavi di Altino .
»
131
silvia ciPriano, Anfore Lamboglia 2, Dressel 6A e Dressel 6B dal piazzale
della cattedrale di iulia concordia: nuovi dati ......................................
»
145
carla corti, il peso delle anfore. Alcune osservazioni sulle indicazioni
didascaliche graffite e le modalità di pesatura .......................................
»
159
Paola cavaliere, danila Piacentini, iscrizioni didascaliche e esplicative
nel mondo punico. il progetto scrittura su argilla e ceramica nell’ambito
del sacro....................................................................................................
»
177
Presentazione del volume
Instrvmenta InscrIpta v
Gino Bandelli, presentazione del volume instrumenta inscripta v ...........
Gli atti
7
rossana de simone, instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e
punici .......................................................................................................
p.
187
francesca oliveri, testimonianze epigrafiche dai mari della sicilia .......
»
205
luiGi veccHio, Un gruppo di ‘pesi da telaio’ iscritti da velia ....................
»
227
stefania mazzoccHin, pesi da telaio iscritti da vicenza romana ..............
»
249
franco luciani, tomaso luccHelli, pondera exacta ad castoris ............
»
265
maria sutto, i pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del
museo Archeologico nazionale di Aquileia ............................................
»
291
marina vavassori, Osservazioni sulla statera del museo Archeologico di
Bergamo ...................................................................................................
»
315
fulvia mainardis, La collezione di pesi romani del civico museo di storia
ed Arte di trieste .....................................................................................
»
327
erGün lafli, maurizio Buora, Un possibile stampo per anfore e altri
stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa .....................
»
351
reinHold WedeniG, Angaben zu inhalt und Gewicht auf römerzeitlicher
Gefäßkeramik in noricum .......................................................................
»
359
elisa zentilini, iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere
artigianale di piazza Arditi d’italia a verona .........................................
»
375
Brunella Portulano, il pane di ermione. segni graffiti di vita quotidiana
sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di Desenzano
del Garda .................................................................................................
»
385
maurizio Buora, stefano maGnani, Alcune iscrizioni graffite dai depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia ...................................
»
393
Paola maGGi, stefano maGnani, Frammenti in terra sigillata da Aquileia
recanti bolli e grafiti ...............................................................................
»
397
maurizio Buora, stefano maGnani, Una patera cnidia con scena erotica
»
411
Giulia Baratta, non solo immagini: didascalie e testi epigrafici nelle
serie ceramiche di gaius valerius verdullus con scene di gare circensi e
combattimenti gladiatori .........................................................................
p.
425
cristina Girardi, Le raffigurazioni di divinità con didascalia su terra
sigillata. Alcune considerazioni ...............................................................
»
439
valentina mantovani, ceramiche fini da mensa di età medio imperiale
ad Aquileia: la ceramica metallescente di treviri ..................................
»
453
silvia Braito, iscrizioni di produzione sulle “Lastre campana”: il caso di
annia arescusa ........................................................................................
»
465
maria turcHiano, francesca Giannetti, Le lampade vitree incise di
Faragola. committenza, produzione, circolazione e funzione ................
»
479
alfredo BuonoPane, gladiatorum paria con didascalie su instrumentum:
alcune considerazioni in margine a un elemento di cerniera bronzea
rinvenuto a Bologna ................................................................................
»
497
cHristoPHe scHmidt HeidenreicH, Un cas particulier des inscriptions à
fonction explicative et didactique : les inscriptions sur militaria ...........
»
511
erGün lafli, maurizio Buora, Ghiande missili iscritte di età ellenistica
nella collezione privata di Berna Oğuz di Izmir (Turchia) .....................
»
521
Giulia marsili, iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età tardoantica: tipologie e funzioni ......................................................................
»
529
anGela Borzacconi, faBio PaGano, Oggetti inscritti nella realtà funeraria del Friuli longobardo .........................................................................
»
555
federica scicolone, Objects into verses: visual representations of
instrumenta and their poetic Descriptions ..............................................
»
563
anGela donati, conclusioni .......................................................................
»
573
norme redazionali ..............................................................................................
»
578
9
10
PREMESSA
Aquileia è nota a tutti non solo per le testimonianze archeologiche della città
romana o per la basilica cristiana, ma anche per lo straordinario patrimonio epigrafico che il suo suolo ha restituito.
passeggiando lungo le gallerie del museo, ci si immerge in un’atmosfera suggestiva e le centinaia di iscrizioni che vi sono conservate ci illustrano molteplici aspetti
della vita degli antichi abitanti di Aquileia e di quello che essi pensavano di trovare
dopo la morte.
Accanto a questa scrittura vi sono tuttavia moltissime altre scritture, ben meno
monumentali, apposte su diverse categorie di oggetti d’uso, che hanno certamente un
valore documentario non inferiore e spesso un’immediatezza e una vivacità incomparabile.
il vi incontro sugli instrumenta inscripta, svoltosi ad Aquileia nel 2015, porta
un importante contributo in questo settore di studi, mostrando una volta di più come
l’utilizzo della scrittura fosse in età romana veramente pervasivo, forse molto più di
quanto un profano potrebbe comunemente credere.
È dunque con piacere che la Fondazione Aquileia ha aderito all’invito degli
organizzatori a sostenere la pubblicazione dei ricchissimi Atti dell’incontro che, attraverso l’allargamento nello spazio e nel tempo dei singoli casi di studi, inseriscono
le testimonianze di Aquileia in un contesto ben più ampio e costituiscono un tassello
importante per la conoscenza degli usi e costumi degli antichi romani e, in particolare, degli antichi Aquileiesi.
amb. antonio zanardi Landi
presidente della Fondazione Aquileia
cristiano tiussi
Direttore della Fondazione Aquileia
11
12
NOTA INTRODUTTIVA DEI CURATORI
il presente volume raccoglie gli atti del vi incontro instrumenta inscripta, svoltosi
ad Aquileia dal 26 al 28 marzo 2015; esso si pubblica con il determinante sostegno
della Fondazione Aquileia, cui va il nostro più sentito ringraziamento.
nel corso degli ultimi anni, grazie anche alla serie di colloqui inaugurata a pécs
nel 1991, che ha stimolato e rinnovato l’attenzione degli specialisti, il campo di analisi dell’instrumentum inscriptum si è enormemente ampliato e abbraccia quasi tutti
i generi che fanno parte della così detta cultura materiale antica, le cui tracce sono
sopravvissute ino ai nostri giorni. Mentre in passato è stato indagato in gran parte
l’ambito dei marchi di fabbrica – su cui le ricerche continuano e per cui la speciicazione delle aree di commercializzazione e gli eventuali rapporti dei fabbricanti tra
loro e con le “élites” dominanti rimangono sempre un terreno privilegiato di studio –,
di recente sono stati sviluppati altri settori di ricerca, che mirano ad approfondire, ad
esempio, il contesto più propriamente privato, prendendo in considerazione l’ampia
gamma di indicazioni di proprietà e di funzionalità che caratterizzano il vasto mondo
degli oggetti.
Da questa constatazione, proseguendo nella scelta di individuare obiettivi tematici speciici adottata negli ultimi convegni della serie instrumenta inscripta, in una
riunione preliminare all’incontro aquileiese si è concordato con manfred Hainzmann
di concentrare l’attenzione sulla funzione didascalico-esplicativa delle iscrizioni su
instrumentum; ovvero su quei testi, a volte di una essenzialità estrema, il cui scopo era
originariamente quello di fornire informazioni circa il committente, il destinatario, il
contenuto dell’oggetto stesso o una sua descrizione.
L’incontro non ha avuto la pretesa di esaurire uno o più campi di indagine, ma
ha inteso proporne alcuni che ultimamente si sono rivelati molto promettenti. tra
questi, segnaliamo quello dei pesi da telaio, riconducibile ad aspetti quanto mai
privati, connessi da un lato con la lavorazione domestica della lana (lanam fecit...) e
dall’altro con i settori della produzione laterizia o ceramica in genere. sarà quanto
mai interessante, quando saranno pubblicate ulteriori ricerche di ambito regionale,
veriicare se esistano linee di tendenza uniformi per periodi o aree, oppure se in
questo caso vi siano soluzioni ed evoluzioni locali diverse. Una dialettica o forse più
rettamente una giustapposizione tra pubblico e privato sembra in qualche modo individuabile nell’ampio settore dei pesi, sia in pietra sia in metallo. si tratta di oggetti
che per moltissimo tempo sono stati trascurati o che non sono emersi dal puro ambito
13
dell’antiquaria e che sembrano in grado di offrire, invece, informazioni e spunti di
grande interesse. Altrettanto può dirsi per quanto riguarda le sigle di produzione incise sui blocchi lapidei, per il cui studio è auspicabile la creazione di ampi cataloghi
e database.
Accanto a queste “nuove” linee di ricerca compaiono in questa raccolta interventi di carattere più tradizionale, comunque ricchi di stimoli e di interesse, quali i
contributi sulle anfore, sulla ceramica (pure con angolazioni di novità), sulle ghiande
missili etc.
Astraendosi dall’analisi delle singole categorie di oggetti iscritti, alcuni saggi affrontano nelle sue diverse forme il tema della comunicazione implicita nel testo iscritto.
Si delinea in tal modo l’ampia gamma delle relazioni identiicabili tra il messaggio
trasmesso dal testo, il supporto e la presenza di eventuali immagini. in un sottile gioco
allusivo, tale rapporto sussiste persino quando gli instrumenta risultano igurati su
monumenti di diversa natura, ma pur sempre accompagnati da epigrammi descrittivi.
Va inine sottolineato l’apporto che lo studio dell’instrumentum inscriptum può riservare nel contesto degli studi linguistici, con applicazioni che oltrepassano l’ambito
espressivo del latino per arrivare a lingue e scritture “frammentarie”, come nei casi
dell’etrusco e del retico. in tale direzione, siamo particolarmente lieti di accogliere
nel volume una serie di contributi che oltrepassano l’originaria deinizione di instrumenta inscripta Latina, allargando l’orizzonte alle esperienze al mondo greco e soprattutto alle realtà fenicie e puniche, e che costituiscono un carattere indubbiamente
peculiare di questo volume.
maurizio Buora - stefano magnani
14
VI INCONTRO INSTRVMENTA INSCRIPTA
Comitato scientifico
maurizio Buora (società friulana di archeologia)
stefano maGnani (università degli studi di udine)
Paola ventura (museo archeologico nazionale di aquileia)
GIOVEDì 26 MARzO
9.25
9.50
10.15
11.00
11.25
11.50
12.15
12.40
16.00
16.55
17.20
17.45
18.10
18.35
m. Hainzmann (graz), premessa
m. mayer (Barcelona), consideraciones sobre las diversas funciones de las
inscripciones didascálicas o explicativas en el instrumentum inscriptum
J. remesal rodríGuez (Barcelona), sellar ¿para qué? el sistema de comunicación en los sellos de las ánforas Dressel 20
s. Pesavento mattioli (padova), Anfore vinarie adriatiche bollate con data
consolare
d. riGato, m. monGardi (Bologna), tituli picti con datazione consolare su
anfore vinarie italiche: indagini preliminari
f. e. maritan (venezia), nuovi marchi su anfore dagli scavi di Altino
s. ciPriano (padova), Anfore bollate dagli scavi del piazzale della cattedrale
di concordia sagittaria
c. corti (modena), il peso delle anfore. Alcune osservazioni sulle indicazioni didascaliche graffite e le modalità di pesatura
g. Bandelli (trieste), presentazione del volume instrumenta inscripta v
f. Giannetti, m. turcHiano (foggia), Le lampade vitree incise di Faragola.
committenza, produzione, circolazione e funzione
d. Patti (enna), marchi di fabbrica sulle lucerne della villa del casale di
piazza Armerina (en)
p. cavaliere, d. Piacentini (roma), iscrizioni didascaliche e esplicative nel
mondo punico. il progetto “scrittura su argilla e ceramica nell’ambito del
sacro”
r. de simone (enna), instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e
punici
f. olivieri (palermo), testimonianze epigrafiche dai mari della sicilia
15
VENERDì 27 MARzO
9.00
9.25
9.50
10.15
11.00
11.25
11.50
12.15
12.40
15.00
15.25
15.50
16.15
17.00
17.30
17.50
18.15
18.40
16
f. luciani, t. luccHelli (venezia), pondera exacta ad castoris aedem: verso
un corpus dei set di pesi a ciotola in bronzo
m. sutto (padova), i pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del
museo Archeologico nazionale di Aquileia
m. vavassori (Bergamo), Osservazioni sulla statera del museo archeologico
di Bergamo
r. WedeniG (graz), inhaltsbezogene text- und Zahlenangaben auf römerzeitlichen Kleinfunden aus Österreich
s. mazzoccHin (padova), pesi da telaio iscritti da vicenza romana
r. scoPacasa (exeter), sigla dei sanniti? i pesi da telaio da monte pallano
(chieti-Abruzzo)
L. veccHio (salerno), pesi da telaio e pondera da velia
s. Braito (verona), iscrizioni didascaliche e di produzione sulle lastre
campana
e. lafli (izmir), m. Buora (udine), instrumenta inscripta from Asia minor:
Unpublished Finds from the Museums at Ödemiş, Bursa, Cilicia, Samsun,
paphlagonia, elsewhere
e. zentilini (verona), iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere artigianale di piazza Arditi a verona
v. mantovani (padova), ceramiche fini da mensa di età medio imperiale ad
Aquileia: la ceramica metallescente di treviri
c. Girardi (graz), Le raffigurazioni di divinità con didascalie su terra
sigillata
f. mainardis (trieste), tra collezionismo e storia economica: i pesi iscritti
bronzei e lapidei dei civici musei di trieste
g. Baratta (macerata), il circo di terracotta: gli aurighi di gaius valerius
verdullus
a. BuonoPane (verona), L’arena di vetro: vasellame vitreo con nomi di gladiatori
ch. scHmidt HeidenreicH (genève), Un cas particulier des inscriptions à
fonction didactique et explicative: les inscriptions sur militaria
d. Tončinić (zagreb), instrumenta tiluriensia
e. lafli (izmir), m. Buora (udine), Ghiande missili iscritte di età ellenistica in una collezione privata di izmir (turchia)
SAbATO 28 MARzO
9.30
9.55
10.20
10.45
14.00
14.25
14.50
15.15
15.40
g. cicala, s. Gazzoli (pisa), i numerali nelle notae lapidicinae di Luna.
Alcune riflessioni
g. marsili (Bologna), iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età
tardo antica: tipologie e funzioni
d. Gorostidi Pi, J.a. remolà (tarragona), Un frammento di tabula in terracotta con iscrizione corsiva ante cocturam dalla villa romana di els mongons
(tarraco, Hispania citerior)
L. zerBini (ferrara), iscrizioni e tituli picti nel carico della nave romana di
comacchio
f. scicolone (London), Descriptive Greek epigrams inscribed on symbolic
funerary monuments
s. marcHesini (verona), il rapporto tra committente e destinatario nell’instrumentum inscriptum: la prospettiva del linguista
m. Buora, s. maGnani (udine), Una lamina in piombo iscritta da moruzzo
e l’importazione di viti dal Lazio nell’agro di Aquileia in età traianea
presentazione dei poster:
e. Braidotti (udine), titulus pictus da un’anfora iberica dei depositi del
museo di Aquileia
m. Buora, s. maGnani (udine), nuove iscrizioni graffite dai depositi del
museo Archeologico nazionale di Aquileia
L. Gerri (udine), Alcuni inediti documenti bollati e graffiti dai depositi del
museo Archeologico nazionale di Aquileia
a. Borzacconi, f. PaGano (cividale del friuli), Oggetti inscritti nella ritualità funeraria del Friuli longobardo
B. Portulano (desenzano del garda), il pane di ermione. segni graffiti di
vita quotidiana sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di
Desenzano del Garda
a. donati (Bologna), considerazioni conclusive
17
Ergün Laflı, Maurizio Buora
gHiande missiLi iscritte di etÀ eLLenistica neLLa
CollEzionE pRivAtA Di BERnA oğuz Di izMiR (tuRCHiA) *
come è ben noto, l’interesse per le ghiande missili e le loro iscrizioni risale molto
addietro nel tempo. una trattazione ampia e sistematica si ebbe già in una famosa dissertazione letta dall’avvocato gaetano de minicis il 3 novembre 1839 alla pontificia
accademia romana di archeologia, edita nel 1852 1. interesse maggiore sembrano aver
suscitato le ghiande iscritte di epoca romana, cui si sono dedicati numerosi ricercatori
a partire dal fondamentale studio dello zangemeister 2. esse sono certamente note
in numero maggiore e sono maggiormente distribuite nei territori dell’antico impero
romano. tra queste hanno ricevuto maggiore attenzione quelle che facilmente possono
essere connesse a qualche episodio ben attestato dalle fonti, come la guerra servile in
sicilia, del 133 a.c., o la successiva guerra sociale nella penisola italica.
analogamente tra le ghiande con iscrizioni in lingua greca quelle più considerate
si riferiscono ai movimenti delle truppe al servizio dei sovrani macedoni, come filippo
ii 3 o alessandro il grande. per queste l’area di ricerca privilegiata sono i Balcani e i
territori dell’attuale Bulgaria e romania, oltre che naturalmente grecia.
nel corso degli anni grazie al lavoro accurato da parte di molti studiosi si è venuto
nondimeno a formare un corpus delle glandes missiles iscritte in lingua greca; oggi
troviamo nel contributo di avram, chiriac e matei 4, uno dei più recenti e più completi,
quasi 240 iscrizioni con nomi, talora abbreviati. il loro numero è ovviamente suscettibile di incremento, specialmente a opera dei rinvenitori clandestini i cui ritrovamenti
poi facilmente vengono venduti dalle grandi gallerie europee e americane 5. pochi sono
i casi di omonimia e oltre un 10% sono frammentari o forse mal letti. al complesso
appartengono oltre quaranta ghiande missili prive di provenienza (pari a circa il 20%
del totale). poco più di un quarto delle ghiande iscritte in greco di cui si conosce la provenienza sono state trovate (o acquistate) nell’egeo orientale e lungo la costa dell’asia
minore. alcune di queste furono acquistate a mileto e a smirne, città che fin dal XiX
secolo fu il principale mercato di antichità nell’area turca 6.
* gli autori ringraziano il prof. a. avram per i suggerimenti e le correzioni apportate al testo.
1
de minicis 1852.
zanGemeister 1885.
3
nankov 2015.
4
avram, cHiriac, matei 2013.
5
Basta consultare i siti di queste per trovare questi oggetti, facilmente commerciabili e collazionabili, spesso venduti al prezzo irrisorio di circa 25 euro ciascuno.
6
foss 1974-75, p. 42: “When the bullet came to the ashmolean a century ago, smyrna was the
2
521
ergün LafLi, maurizio Buora
Le ghiande missili che qui si presentano appartengono alla collezione di Berna
oğuz, che comprende numerose antichità, di varia epoca, acquistate a Smirne e
provenienti genericamente dal territorio costiero dell’attuale turchia, antica ionia.
desideriamo qui esprimere i più sentiti ringraziamenti alla collezionista, per la sua
generosa disponibilità nel concedere la pubblicazione di questi oggetti. anche in questo
caso, nell’incrementare la sua raccolta ella ha rivelato un notevole gusto.
Le ghiande iscritte qui considerate sono nove: una, frammentaria, non sembra
iscritta o almeno non si leggono evidenti segni di scrittura. Hanno tutte forma ovoidale,
con estremità appuntite, per facilitare la penetrazione nell’aria 7. non vi è differenza
percettibile tra le ghiande missili in piombo greche e quelle romane, né per forma né
per peso 8.
Quelle che qui si pubblicano hanno il nome di capi militari, forse anche mercenari 9, attestati da analoghi rinvenimenti a rodi e a cipro: per tipo di iscrizione e onomastica sembrano riconducibili, come altre simili e ben note, alle operazioni militari
condotte da demetrio poliorcete tra 306 e 304 a.c. di cui ci informa diodoro siculo 10.
Qualche altra invece sembra databile in età successiva, nel ii e forse ancora nel i secolo
a.c. non conosciamo la loro provenienza, anche se sembra probabile che siano state
rinvenute in qualche punto della costa ionica.
per forma gli esemplari che qui si pubblicano possono essere inquadrati nella classificazione del völling effettuata per le glandes romane 11. il loro peso varia da g 40,31
a g 25,91. sembra che con il tempo il loro peso tenda a diminuire, ma naturalmente non
è opportuno determinare l’età solo sulla base di questo parametro.
Catalogo
Le misure sono in centimetri, il peso in grammi; precede il diametro minore.
1.
ΘΡΑΣΙΒΟΛΟ (tavv. 1, 1; 2, 3)
il nome è largamente attestato (110 occorrenze nel Lexikon of Greek personal names),
anche nelle isole dinanzi alla costa attualmente turca. una ghianda con questo nome da
mileto è stata edita nel 1997 (cfr. seG Lvii, 1635); altra è stata vista nel commercio
antiquario. a motivo del genitivo in -o avram, cHiriac, matei 2013 datano la ghianda
così iscritta alla seconda metà del iv secolo a.c. o più esattamente a prima del 334. se
fosse così la ghianda sarebbe databile al periodo della dominazione persiana. si noti che,
nella nostra serie, è l’esemplare più pesante e forse anche il più antico.
great centre for the antiquities trade in western turkey, a distinction which it still retains. the bullet was
most probably purchased in the market, and could have been brought from any number of places in a large
region of western asia minor”.
7
coccoluto 2006, p. 189.
8
Paunov, dimitrov 2000, p. 47.
9
Sul signiicato del nome si vedano riHll 2009, p. 153 e kelly 2012, p. 282.
10 diod. XX, 81-88 e 91-100. cfr. anche the Oxford companion to classical civilisation, p. 662.
sull’assedio rimane fondamentale kern 1999, pp. 237-248. per l’importanza degli ingegneri militari in
quella occasione si veda Garlan 1974, pp. 211, 242 e 268.
11 völlinG 1990.
522
GHiAnDe missiLi iscritte Di età eLLenisticA DA iZmir (tUrcHiA)
1. ΘΡΑΣΙΒΟΛΟ
2. EYBoYΛΙΔΑΣ
3. EYBoYΛΙΔΑΣ
4. ΘΕΟΔΩΡΟΣ
5. EΛA oppure AΛE
6. EΛA oppure AΛE
7. man[e-
8. ti.Ho
0
1
2
3
4
5 cm
tav. 1.
523
ergün LafLi, maurizio Buora
misure: 1,9 x 3; peso 40,31; nella parte inferiore punta di lancia.
datazione: ante 334 a.c.
Bibliografia: avram, cHiriac, matei 2013, p. 274, con precedente letteratura.
2.
3.
4.
EYBoYΛΙΔΑΣ (tavv. 1, 2; 2, 4)
il nome ha 31 attestazioni nel Lexikon of Greek personal names, per il periodo dal 400
al 310 a.c., di cui una sola nell’egeo orientale, precisamente a rodi. per quanto riguarda
le ghiande sono noti una trentina di esemplari, per lo più visti in collezioni private; come
luoghi di rinvenimento sono attestati camiros, oroanna (a est di teos) e probabilmente
rodi. nondimeno tutte queste hanno nella parte posteriore una forca a cinque punte e la
lettera omicron, che qui mancano. pertanto non è certa l’identificazione col mercenario
che avrebbe partecipato all’assedio di rodi nel 305.
misure: 1,6 x 3,2; peso 37,24.
datazione: 305 a.c.?
Bibliografia: avram, cHiriac, matei 2013, p. 271, con precedente letteratura.
EYBoYΛΙΔΑΣ (tav. 1, 3; 2, 4).
misure: 1,7 x 3,1; peso 33,90.
ΘΕΟΔΩΡΟΣ (tavv. 1, 4)
nome estremamente diffuso (nel Lexikon of Greek personal names sono elencate 1356
attestazioni in quasi duemila anni, dal 999 a.c. al 999 d.c.), con numerose presenze anche
lungo la costa ionica. La ghianda pare identica ad altra rinvenuta a cipro.
misure: 1,6 x 3; peso 34,92
diffusione: cipro
datazione: 306 o 294 a.c.
Bibliografia: avram, cHiriac, matei 2013, p. 273, con precedente letteratura.
ela o Ale: Due ghiande mostrano tre sole lettere che possono essere lette o come EΛA
oppure come AΛE. non è facile decidere. ela[-- sono le prime tre lettere di una ventina di nomi
greci, mentre i nomi che iniziano con ale sono ben più numerosi. va tuttavia osservato che per
quanto ne sappiamo finora le ghiande con iscrizione EΛA provengono solo da pyla, nell’isola
di cipro. L’appartenenza della località di pyla alla così detta “Buffer zone” tra turchi e greci,
nell’isola di cipro, può far sospettare un recupero da parte di turchi (soldati?) e un trasferimento
al mercato di smirne. si noti il peso elevato che potrebbe far pensare a una datazione compresa
nell’ultimo terzo del iv secolo a.c. il fatto che si tratti di due esemplari, del tutto simili, potrebbe far pensare a una provenienza di queste ghiande dai dintorni di smirne.
5.
6.
7.
524
AΛE (retroverso) o EΛA (tavv. 1, 5; 2, 5)
misure: 1,8 x 3,2; peso 39,441.
AΛE (retroverso) o EΛA (tav. 1, 6; 2, 5)
misure: 1,7 x 3,3; peso 39,12.
Datazione: 306 o 294 a.C. se si accoglie la lettura EΛA.
Bibliografia: per EΛA si rimanda a avram, cHiriac, matei 3013, p. 270, con precedente
letteratura. una ghianda con iscrizione EΛΛ compare già in de minicis 1852, p. 347, n. 5.
man[e- (tav. 1, 7).
misure: 1,7 x 2,5; peso 25,91
GHiAnDe missiLi iscritte Di età eLLenisticA DA iZmir (tUrcHiA)
1.
2.
3.
4.
5.
tav. 2. 1. Ghianda missile del Museo di Izmir con l’iscrizione COS (foto E. Laflı); 2. Luoghi di provenienza
o conservazione delle ghiande missili presentate in quest’articolo. in alto Balikesir, al di sotto Akhisar, in
basso Ödemiş, al centro all’inizio della baia Izmir (Smirne); 3. Diffusione delle ghiande con l’iscrizione
ΘΡΑΣΙΒΟΛΟ; 4. Diffusione delle ghiande con iscrizione EYBoYΛΙΔΑΣ; 5. Diffusione delle ghiande
con iscrizione AΛE (cerchio) ed EΛA (quadrato).
525
ergün LafLi, maurizio Buora
una certa somiglianza con la legenda manes, che di solito è accompagnata, sull’altra faccia, da un altro nome 12.
diffusione: ?
datazione: il peso ridotto potrebbe forse suggerire una datazione al ii- i secolo a.c.
8.
ti.Ho (tav. 1, 8).
misure: 1,7 x 3; peso 28,48.
alexandre avram suggerisce una lettura ti.Ho, o forse ti(B)Ho, genitivo più raro di
tiBEioC (nome della paflagonia). per il genitivo si rimanda alla forma tiBHoY, attestata in ig Xii 8, 468 (thasos).
diffusione: non si conoscono confronti.
datazione: probabile tarda età ellenistica.
Bibliografia: inedito.
aPPendice. una GHianda iscritta di ePoca romana del
GHiande iscritte da musei della turcHia
museo
di izmir e altre
dalla medesima città di izmir, antica smyrna, proviene una ghianda iscritta con
caratteri latini. La forma è diversa, in quanto ha sezione romboidale e non ellittica.
La scritta cos fa comprendere che la ghianda apparteneva all’armamento di un soldato che prestava servizio militare agli ordini di un console o consolare. si potrebbe
naturalmente pensare a diversi personaggi. non lontano da smirne, a magnesia sul
sipilo, nel 190 le truppe romane al comando del console Lucio cornelio scipione,
sconfissero quelle di antioco iii 13, ma non abbiamo elementi concreti per ricondurre
a quel momento la nostra ghianda. La forma cos isolata su una faccia è comune ad
altre ghiande iscritte, come ad esempio quelle, famose, rinvenute sotto le mura di enna
e riferite a L. piso L. f. cos 14.
cos (tav. 2, 1).
da notare le dimensioni ridotte della o.
misure:
datazione: epoca romana.
La maggior parte delle ghiande missili di piombo, materiale sconosciuto nell’archeologia anatolica, non sono esposte nei musei turchi. c’è una grande collezione
del Museo di Ödemiş, ma solo poche hanno iscrizioni. Eccezionalmente due musei
hanno ghiande missili di piombo nelle loro vetrine: tre esemplari si trovano nel museo
di akhisar (antica thyateira) in lidia e quattro esemplari nel Museo di Balıkesir in
misia. Quelle della misia sono state trovate nel corso di un’indagine archeologica a
Burhaniye, gomec-Havran insieme ad alcune punte di freccia in bronzo, il che potreb12
13
14
526
per confronti avram, cHiriac, matei 2013, p. 279.
Liv. XXXvii, 38-44.
ciL i, 632; ciL X, 2, 8063, 2.
GHiAnDe missiLi iscritte Di età eLLenisticA DA iZmir (tUrcHiA)
be indicare una qualche guerra in questa parte della antica misia. sfortunatamente,
nessuno di questi ritrovamenti è iscritto. si spera che in futuro vi sia una maggiore
attenzione per le ghiande missili anatoliche, le loro iscrizioni e la loro tipologia.
BiBLiografia
avram, cHiriac, matei 2013 = a. avram, c. cHiriac, i. matei, Balles de fronde grecques en pays gète
et ailleurs. sur les traces de Zopyrion dans le bas Danube, in “revue archéologique”, 2, pp. 227303.
de minicis 1852 = g. de minicis, sulle antiche ghiande mîssili e sulle loro iscrizioni, in “dissertazioni
della pontifica accademia romana di archeologia”, 11, 189-256.
Garlan 1974 = y. Garlan, recherches de poliorcétique grecque, Biblothéque des Écoles françaises
ďAthènes et de Rome, 223, paris.
kelly 2012 = a. kelly, the cretan slinger at War – a weighty exchange, in “the annual of the British
school at athens”, 107, pp. 273-311.
kern 1999 = p. B. kern, Ancient siege Warfare, Bloomington (ind.).
mainardis 2007 = f. mainardis, tra storia, collezionismo e falsificazione: le ghiande missili dei
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di m. mayer i olivé, G. Baratta e a. Guzmán almaGro, acta. monografies de la secció
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nankov 2015 = e. nankov, the mobility of macedonian Army in thrace during the reign of philip ii
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zanGemeister 1885 = c. zanGemeister, Glandes plumbeae inscriptae, ephemeris epigraphica, 6,
romae.
riassunto
Si pubblicano qui otto ghiande missili con iscrizioni in greco della collezione di Berna oǧuz di
izmir (turchia), databili al iv secolo alla tarda età ellenistica (forse ii-i secolo a.c.). si aggiunge una
ghianda del museo di izmir con iscrizione in latino, di epoca romana. si dà quindi notizia dell’esistenza
di altre ghiande nei musei di Ödemiş, Akhisar e Balikesir.
parole chiave: ghiande missili in piombo; periodo ellenistico; asia minore occidentale; una collezione
privata turca; izmir; turchia; ionia; eolide.
527
ergün LafLi, maurizio Buora
summary: neW inscriBed lead slinG stones of tHe Hellenistic Period from Western asia minor in
The PrivaTe ColleCTion of Berna oğuz in izmir (Turkey)
the paper presents eight slingshots with greek inscriptions belonging to the collection of Berna
oǧuz, izmir (turkey), dating from the fourth century to the late Hellenistic period (perhaps second-first
century Bc). in addition there is another slingshot, with latin inscription, housed in museum of izmir.
the paper therefore gives news of the existence of others slingshots in the museums Ödemiş, Akhisar and
Balikesir.
Keywords: lead sling stones; Hellenistic period; western asia minor; a turkish private collection; izmir;
turkey; ionia; aiolis.
ÖzeT: İzmir’deki Özel Bir kolleksiyonda Bulunan BaTi anadolu kÖkenli hellenisTik dÖnem Üzeri
yazili kurşun saPan Taşlari
Bu kısa makale İzmir Müze Müdürlüğü’ne Berna oğuz adına kayıtlı özel bir kolleksiyonda bulunan Hellenistik Dönem’e ait 10 adet kurşun sapan taşı üzerinedir. Bu sapan taşları Büyük İskender’in
Batı Anadolu’daki seferlerinin birer ispatıdır. Makalenin sonunda bir adet Roma Dönemi sapan taşı da
tanıtılmaktadır.
Anahtar Kelimeler: Kurşun sapan taşları; Hellenistik Dönem; Batı Anadolu; bir türk özel kolleksiyonu;
İzmir; türkiye; ionia; Aiolia.
erGün lafli
dokuz eylül üniversitesi, edebiyat fakültesi, arkeoloji Bölümü
tınaztepe/Kaynaklar Yerleşkesi
oda no. a 418, Buca, tr-35160 izmir.
elali@yahoo.ca
maurizio Buora
via gorizia, 16 - i-33100 udine
mbuora@libero.it
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